A settembre papa Francesco ha ricevuto in dono dal Movimento dei Focolari l’icona russa Madre di Dio “Gioia di tutti gli afflitti”. Scopriamo insieme la storia di questa effige.
di Antonietta Abete
La tradizione racconta che il suo potere taumaturgico si è manifestato, per la prima volta, nel 1688 a Mosca. Efimia, sorella di Ioakim, patriarca della Chiesa russa, soffriva da tempo a causa di una malattia ritenuta mortale. Mentre invocava ardentemente la Vergine, udì una voce che le prometteva la guarigione se avesse pregato davanti all’icona “Gioia di tutti gli afflitti”, che si trovava nella chiesa della Trasfigurazione.
Durante una funzione in onore della Madonna, Efimia fu aspersa con acqua benedetta e guarì. Era il 24 ottobre, giorno in cui ancora oggi nella Chiesa ortodossa si festeggia la Madre di Dio “Gioia di tutti gli afflitti”.
Nel 1711 lo zar Pietro il Grande fece portare l’icona da Mosca a Pietroburgo, la nuova capitale, dove fu venerata nella cappella privata della famiglia imperiale.
L’ICONA
A dominare la scena, in questa icona, è la Madre di Dio, raffigurata al centro a figura intera: talvolta regge su un braccio il Figlio (tipo prevalentemente moscovita); più spesso è sola (tipo pietroburghese) ed ha in mano uno scettro o un globo terrestre. Spesso le figure della Madre e del Bambino si trovano dentro una “mandorla” che è il segno della gloria.
Le figure che circondano la Vergine ricordano la sua instancabile azione soccorritrice: in basso e ai lati vi sono malati, affamati, minorati, sofferenti d’ogni categoria, spesso aiutati da Angeli, quali messaggeri della sua materna benevolenza.
Talvolta vi sono, rette dai personaggi, anche diverse scritte che precisano i diversi tipi di “affitti” di cui la Vergine è gioia.
Tra la folla sventurata si vedono Angeli che invitano alla preghiera e confortano gli afflitti. Talvolta si hanno, attorno alla figura di Maria, raffigurazioni di Santi.
In quasi tutte le immagini, Dio Padre si affaccia dalle nubi con i segni della sovranità cosmica: il sole e la luna. Anche se incentrata sulla figura della Madre di Dio, l’icona ricorda che ogni salvezza procede dal Figlio e, per suo tramite, da Dio stesso.