Questa estate può essere tempo opportuno non per grandi raduni ma per incontri significativi, capaci di restituire, anche ad una sola persona, la bellezza della vita come vocazione. Il Messaggio del Vescovo Giuseppe Giudice.
Forse, non avendo vissuto con le condizioni a cui eravamo abituati la Quaresima, la Pasqua e tutto il tempo che segue con i suoi vari appuntamenti, ora nonostante il caldo ci sembra che l’estate non sia arrivata. Molti si sentono smarriti, nello spazio e nel tempo, dopo un periodo inedito e insolito.
E i nostri ragazzi, e le nostre attività estive? Tutto finito, tutto sospeso, ci sediamo e aspettiamo, o ci lamentiamo nutrendoci di nostalgia?
Il limite vissuto però può diventare un’opportunità per rivedere le nostre agende e i nostri schemi. Sicuramente il Signore ci vuole dire altro, conducendoci di nuovo oltre il deserto.
Forse, abituati ai grandi numeri, abbiamo dimenticato la parola del Maestro che ci ricorda la sua presenza dove due o tre sono radunati nel suo nome? Siamo invitati a riscoprire la logica evangelica dei piccoli numeri: una pecora, una moneta, un cieco, un malato, un amico, un bicchiere d’acqua; invitati così a rivedere la nostra economia, che non può mai coincidere con l’economia divina.
Possiamo con i piccoli gruppi, con attenzione ai diversamente abili, con il distanziamento che non può diventare educazione alla chiusura, essere attenti all’uno, al tu, a colui e colei che mi sta accanto, forse da tanto, senza che me ne sia mai accorto.
Può rinascere l’incontro, l’amicizia, lo stare insieme, il dialogo, la bellezza delle relazioni autentiche e reali, cioè sincere, e capaci di rincuorare e sostenere nei tempi difficili. Si può guardare l’altro da una angolatura diversa e scoprire, magari negli occhi di chi mi sta di fronte, panorami fino ad oggi inesplorati.
Chiesa di Nocera Inferiore-Sarno, non rinunciare, per paura o pigrizia, alla tua vocazione educativa! Riprendi la vocazione formativa della Chiesa che non è, e non può essere, solo legata al calendario ai ritmi dell’anno scolastico. Noi siamo eredi di un Anno Liturgico che si fa presenza e pastorale in tutte le stagioni dell’uomo.
Bisogna prendere il largo sulle rive del cuore anche di un solo fratello, senza fermarsi mai al colore della pelle. Questa estate può essere tempo opportuno non per grandi raduni, ma per incontri significativi, capaci di restituire anche ad una sola persona la bellezza della vita come vocazione. È tempo di ridire all’altro: Tu sei importante solo perché ci sei! Così, in piccoli gruppi, all’aperto può riprendere anche la formazione per la vita cristiana e sacramentale, con l’ausilio dei genitori e dei nonni.
È la pedagogia di Gesù che, nella folla, è attento ad incontrare e formare una sola persona. È tempo di contagiare la speranza, di distribuire mascherine che invitano a sorridere, di lavarsi più spesso le mani e usarle per condividere i doni di Dio.
E… state insieme e r… estate insieme! Così, in compagnia, guariti nelle relazioni, fiduciosi nel futuro, si esce dal buio a due a due (Lc 10,1), per raccontare lungo la strada la storia trinitaria di un Dio che non ama la solitudine e il distanziamento.
+ Giuseppe Giudice, Vescovo