Tanti viaggi in uno solo

Eliminiamo dalla valigia gli oggetti inutili. Come fare e cosa mettere? Il consiglio di Giuseppe Pecorelli. 

di Giuseppe Pecorelli

Caricare l’automobile che ti porterà in vacanza è un’impresa di quelle serie. E, d’altra parte, far entrare una casa in una monovolume ha le sue scomodità. Il portabagagli non basta a contenere tutto e qualche valigia finisce irrimediabilmente sui sedili di dietro accanto al seggiolone della bambina.

Tutto sembra indispensabile: dal giubbino leggero nel caso in cui faccia freschetto (magari in una località sul mare con quaranta gradi previsti all’ombra) al phon per asciugare i capelli, di cui però restano solo le vestigia. Ma tant’è.

Ogni cosa è necessaria anche quando la vacanza diventa stressante, legata a orari, corse all’ultimo secondo, regole da rispettare per salire a bordo di un aereo, programmi rigorosi per non perdere nemmeno un istante. E code di auto dai clacson che suonano disperati in un ingorgo da cui non sai più come uscire.

Come se non bastasse il traffico dei giorni normali. Per la verità, ultimamente, di giorni normali ne abbiamo avuti pochi tra lockdown, conferenze stampa della Protezione Civile (che ansia alle 18!), tristi cifre di vittime, ricoverati e positivi al coronavirus, interviste di virologi ed epidemiologi dalle opinioni differenti che fanno nascere autentiche tifoserie di chi è “pro quello” o “pro quell’altro”.

Sono tempi di resilienza eppure – scommettiamo? – le vacanze si faranno. Più economiche, limitate nella loro durata, ma si faranno e vedremo, al solito, le scene tradizionali di lidi affollati e ingorghi autostradali. E ci porteremo dietro tutta la casa tornando, dopo quelle premesse, più stanchi di prima, bisognosi di una vacanza dalla vacanza.

Dovremmo imparare dai ragazzi che partono con lo zaino in spalla e vanno a scoprire il mondo. Qualcuno di loro si ritroverà anche nelle nostre terre per ammirare, magari, la Cattedrale di San Prisco o il Battistero Paleocristiano di Santa Maria Maggiore, a Nocera Superiore. Buon per loro. Scopriranno due meraviglie.

Ma per scoprire e amare il mondo, per andare lontano e ovunque portino i piedi, si deve essere leggeri e non appesantiti dalle cose di tutti i giorni. Le pietre nelle tasche fanno diventare pesante il passo. Di quanti oggetti inutili riempiamo la vita? Guardiamo le cose davanti a noi e non più il cielo. D’estate è fantastico e, se visto in un luogo non inquinato dalle luci artificiali, è ancora pieno di astri. Le costellazioni stanno sempre là. Così come il mare o le montagne.

A volte le pietre nelle tasche della vita c’impediscono di ricordarci che, in un Altrove, c’è anche Dio e che solo da Lui viene la gioia. Lo dimentichiamo spesso, fermi a guardare le pietre di cui ci appesantiamo. A proposito. Svuotiamo le valigie di oggetti inutili e che non utilizzeremo, ma riempiamole di libri (per fare tanti viaggi in un viaggio solo). E di un libro in particolare: il Vangelo. Qualcuno ha detto che lì sono tutte le risposte per essere felici.

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