Francesco D’Antuono ha scoperto 15 anni fa di essere affetto da parkinsonismo degenerativo. La malattia non ha spento le sue passioni: lo sport e la musica. Anzi, Francesco ha scoperto due preziose alleate.
di Danilo Sorrentino
Parkinson e possibile hanno in comune l’iniziale e il numero di lettere che le compongono. Sembrano parole così diverse fra loro eppure c’è chi della sua malattia, il Parkinson appunto, ne ha fatto un’opportunità, rendendo possibile non solo una vita “normale”, ma anche un sogno. Più sogni.
È la storia di Francesco D’Antuono, un professionista 50enne di Angri, che 15 anni fa ha scoperto – all’improvviso – di essere affetto da parkinsonismo degenerativo. «Una mattina d’agosto – racconta – ho preso in mano lo spazzolino da denti e mi sono accorto che non riuscivo a muovere ritmicamente la mano. Mi preoccupai e prenotai una visita neurologica che mi diede quel responso. All’inizio non l’ho vissuta bene, sentivo lo sguardo delle persone su di me e sulle mie mani. Ho superato questa fase durissima facendo outing».
In particolare scrivendo il bellissimo libro “L’inquilino dentro”, in cui il morbo di Parkinson è rappresentato come un inquilino rumoroso, dispettoso e pesante che ha occupato abusivamente l’attico più bello del palazzo in cui vive Francesco. Fra le regole individuate per riuscire a convivere con il signor P. (com’è chiamato “l’inquilino”) ci sono l’ironia, il sorriso, la pazienza e la tolleranza.
Una parte importante di questa nuova vita l’ha svolta anche il calcio, una delle passioni di Francesco sin da piccolo. Dopo aver scoperto la malattia, l’ha coltivata sotto la veste di addetto stampa della squadra della sua città, l’Angri. Proprio la formazione grigiorossa gli ha dato l’occasione per trasformare la P di Parkinson in P di possibilità, esaudendo uno dei suoi sogni: esordire in campionato con la maglia dell’Angri.
Lo ha fatto grazie al medico-allenatore Pasquale Vitter, segnando anche un gol nello spezzone di partita a lui riservato. «Iniziai ad allenarmi per gioco, scoprendo piacevolmente che il tremore passava», rivela. E così è arrivato l’esordio sul rettangolo verde. Dopo la parentesi in campo, Francesco D’Antuono è tornato dietro la scrivania a gestire l’area comunicazione prima dello stesso Angri e poi dell’Angri City, altra formazione doriana.
Un’altra passione del 50enne angrese è la musica. È stato più volte ospitato (l’ultima proprio prima del lockdown) da Claudio Baglioni, con il quale ha duettato e con cui ha veicolato il messaggio sul Parkinson. Non è il palco di Sanremo, ma è quello della vita. Lo stadio Novi non sarà San Siro, ma è il palcoscenico della sua tenacia e determinazione.