Gli allievi della Scuola Secondaria di I grado “Galvani Opromolla” di Angri, guidati dal professore di Tecnologia Pietro Balzano, trasformano fili di Pla in fili di speranza, realizzando dispositivi per medici e infermieri impegnati nella lotta contro il Covid-19. L’11 gennaio, la ministra della Scuola, Lucia Azzolina, ha inviato una lettera alla scuola per complimentarsi della splendida iniziativa messa in campo.
di Antonietta Abete
C’è una scuola che trasforma fili di Pla in fili di speranza realizzando dispositivi per medici e infermieri impegnati nella lotta contro il Covid-19. È la Scuola Secondaria di I grado “Galvani Opromolla” di Angri i cui studenti, coordinati dal prof. Pietro Balzano, docente di Tecnologia di Cava de’ Tirreni, progettano e realizzano con la stampante 3D visiere, valvole per i respiratori, reggi flebo e mascherine. Il materiale prodotto è stato consegnato ai nosocomi di Nocera Inferiore, Cava de’ Tirreni, Battipaglia, Ponticelli, Casal Monferrato, Bergamo e Aosta.
Tutto comincia a settembre del 2019 quando il professore porta a scuola la sua stampante 3D e insieme ai ragazzi comincia a progettare e a stampare i primi lavori, riproducono anche monumenti come la Sagrada Famìlia di Antoni Gaudì. «Organizziamo il mercatino di Natale e il progetto riscuote un grande successo tanto che i genitori regalano alla scuola un’altra stampante 3D» ricorda Pietro Balzano.
Due mesi dopo, l’Italia è travolta dal Covid-19 e accade l’inimmaginabile: le scuole chiudono e ragazzi e docenti iniziano a fare lezione in un’aula virtuale con la quale, giorno dopo giorno, prendono confidenza. In quei mesi terribili, al numero delle vittime comunicato quotidianamente dal bollettino della Protezione Civile si sovrappongono immagini dolorosissime: quelle dei mezzi militari che trasportano le salme delle vittime che il virus ha mietuto a Bergamo, città che durante la prima ondata diventa il simbolo più doloroso della pandemia.
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