Si vince con il bene, non con il male è il titolo dell’intervista realizzata in occasione della Giornata della Memoria a Paola Mazzetti che, con la sorella gemella Lorenza, è sopravvissuta alla strage del Focardo
Il 3 agosto 1944, nel territorio di Rignano sull’Arno, i militari tedeschi uccisero Cesarina Mazzetti, Luce e Annamaria Einstein, moglie e figlie di Robert Einstein. Erano «rei di tradimento e giudei», così era scritto su un foglietto ritrovato il giorno dopo la strage nella villa del Focardo.
Nella tenuta toscana c’erano anche le gemelle Mazzetti, Paola e Lorenza, nipoti di Cesarina. Le due bambine furono risparmiate dalla rappresaglia nazista perché non di origine ebraica.
Infatti, non erano direttamente discendenti di Robert, cugino del fisico Albert Einstein scappato dalla Germania e divenuto il simbolo della lotta alla dittatura di Adolf Hitler.
Paola e Lorenza hanno testimoniato la ferocia e la tensione di quegli anni vissuti sotto il regime nazifascista.
Lorenza, scomparsa il 4 gennaio 2020, ha trasferito quei ricordi nell’arte: pittura, cinema, letteratura. Lo scorso anno la Diocesi ha accolto una mostra con le sue opere: Album di famiglia.
Paola, psicologa, psicoterapeuta e scrittrice, continua a tenere viva la memoria di quei giorni tremendi, i sentimenti di chi è sopravvissuto a simili orrori, perché non accada mai più. Lo fa anche in Si vince con il bene, non con il male, dando un messaggio di grande misericordia.
L’intervista è stata realizzata a Roma, nella casa di Paola Mazzetti, da Salvatore D’Angelo e Salvatore Alfano.