Tre famiglie per due settori della pastorale diocesana. Il Vescovo ha incontrato le tre coppie nominate lo scorso 2 febbraio alla guida dell’ufficio per la Pastorale familiare e dell’ufficio per la Pastorale tempo libero, turismo e sport. Le ha ricevute al Palazzo vescovile e a loro ha consegnato una lettrea con alcuni appunti intorno ai quali tracciare il programma di lavoro.
In questo modo, mons. Giuseppe Giudice non ha voluto far mancare il suo sostegno ai nuovi delegati diocesani: Luciano Gambardella e Mena Savarese di Nocera Inferiore e Francesco Galasso e Marina Ruotolo di Scafati per la Pastorale degli adulti e delle famiglie; Carmine Milione e Roberta Scarpa di Nocera Superiore per Pastorale tempo libero, turismo e sport.
Le famiglie
“Costruire punti luce e cenacoli di fede e amore, nelle varie zone della Diocesi, per dare speranza alle famiglie” è l’obiettivo cardine da perseguire per la pastorale familiare.
Dopo aver ringraziato i coniugi Gambardella e i coniugi Galasso per aver accettato la sua proposta di essere lievito per far fermentare e crescere la pasta della vita familiare, ha aggiunto: «Vi chiedo di farlo con semplicità, con il passo leggero e la gioia del Vangelo. Vogliamo riprendere con entusiasmo la Pastorale Familiare, in questo tempo pandemico, e alla luce dell’Amoris Laetitiae, come espressione della vita di fede e di coppia, e con la simpatia della Chiesa che vi manda e vi sostiene».
Da dove ripartire?
Le indicazioni sono chiare: si ricomincia dalla vita di coppia che è costellata di bellezza e fatica e dalla “ricchezza del Sacramento per evidenziare lo sposarsi come Chiesa, e non solo in Chiesa”.
Per mons. Giudice servono pochi incontri ma fatti bene, facendosi aiutare dai sussidi della CEI, utilizzando in modo intelligente e creativo tutti gli strumenti che possono favorire la comunione. La formazione va rivista in comunione con i parroci e le coppie delegate delle Foranie e delle parrocchie per stabilire insieme un programma scandito da tappe significative, capaci di aiutare le famiglie nel cammino di fede.
Le caratteristiche della formazione
A quale tipo di formazione bisogna puntare? Anche qui pare chiare: la formazione deve essere profonda ma semplice, bella e accogliente per “ridire la gioia del Vangelo e la multiforme accoglienza della vita”, senza dimenticare di progettare percorsi di formazione permanente e il sostegno alle coppie anziane, alle vedove e ai vedovi, alle famiglie che vivono le fatiche della vita. È necessario investire anche sul tempo del fidanzamento per aiutare i giovani nella riscoperta delle varie vocazioni, tra cui la famiglia.
Tempo libero e sport
Indicazioni anche per i coniugi Milione, nuovi delegati per la Pastorale tempo libero, turismo e sport, tre realtà che camminano insieme integrandosi a vicenda.
«Non vi chiedo di fare molte cose – ha scritto mons. Giudice – ma di tenere desta l’attenzione su queste realtà». Il Vescovo ha poi spiegato che il Tempo libero va inteso non come tempo vuoto, ma tempo opportuno per la crescita specialmente dei nostri ragazzi.
Il Turismo è invece una preziosa opportunità per immergerci come Chiesa nelle bellezze del nostro territorio e curare meglio il creato; lo Sport è un’attività che, curando il corpo, aiuta anche l’equilibrio della mente e ci fa entrare nello spazio della competitività, serena e leale, tante volte utilizzata anche nella Bibbia.
Un cammino da compiere in sinergia, coinvolgendo persone, realtà e strutture del nostro territorio.
Antonietta Abete