Da Pagani alla guida di Federfarma Campania. Dario Pandolfi, 49 anni, dallo scorso 12 febbraio è il nuovo presidente di Federfarma Campania.
Il farmacista paganese arriva ai vertici regionali dalla guida di Federfarma Salerno. È stato scelto dai delegati di tutte le province campane che compongono l’assemblea dell’Unione regionale dei titolari di farmacia.
Erede di una storica famiglia di farmacisti impegnata nel sindacato, il papà Antonio è stato indimenticabile e storico presidente di Federfarma Salerno, è il primo salernitano alla guida del sindacato regionale di categoria.
L’intervista
Arrivare ai vertici di Federfarma Campania cosa ha significato?
«Tutelare le altre farmacie e portare avanti il lavoro fatto in questi anni nel comune interesse del servizio farmaceutico e dei servizi offerti agli utenti».
Lei rappresenta una storica famiglia di farmacisti dell’Agro, nello specifico di Pagani. Cosa le ha dato questa terra e in che modo ha inciso sulla sua carriera?
«Sono stati elementi che hanno inciso nella forma mentis, nel modo di essere e nell’essere orgoglioso di appartenere ad una comunità alla quale sono molto legato. La mia elezione a presidente di Federfarma Campania è stata una ulteriore occasione in cui mi è stata manifestata stima e affetto, anche attraverso il vostro giornale voglio cogliere l’occasione per ringraziare tutti».
Siamo alle prese con una pesante crisi economica conseguenza della perdurante emergenza sanitaria. Come l’affrontano i farmacisti e, se è cambiato, come è mutato il rapporto con i cittadini?
«Non è cambiato. Affrontiamo il quotidiano con lo stesso modo di essere: vicini ai nostri utenti e offrendo la consueta disponibilità e aderendo anche a iniziative sociali organizzate dalle istituzioni».
Si notano ripercussioni anche sulle cure? C’è chi rinuncia perché non ha come comprare le medicine?
«Il mercato farmaceutico per più della metà è a carico del Servizio Sanitario Nazionale. In questo periodo di difficoltà economiche e sociali è aumentata la vendita dei farmaci equivalenti e questo ha determinato una minore spesa a carico dei cittadini».
Ci sono esperienze come il banco farmaceutico per raccogliere medicinali da banco per i poveri. Pensa sia possibile mettere in campo o potenziare simili iniziative a livello locale, per esempio attraverso la Caritas?
«Certamente è possibile nell’ambito previsto dalla normativa che prevede una simile collaborazione e supporta tali iniziative».
Come sono i rapporti con la Pubblica amministrazione? In passato con Asl e Regione non sono mancati gli attriti.
«I rapporti con Asl e Regione Campania sono ottimi in quanto ormai da anni c’è una proficua collaborazione ma soprattutto una forte considerazione della nostra categoria. Gli impegni assunti dalla Pubblica amministrazione vengono rispettati».
Come è composta la sua squadra e quanto conta l’unità nel rappresentare la categoria dei farmacisti?
«La nostra è una squadra coesa che vede insieme le associazioni provinciali di Federfarma, una perfetta sintesi per rappresentare in Regione le istanze delle oltre 1.700 farmacie campane che, poi, si trasformano in ulteriori servizi a favore dei cittadini».
Il comitato esecutivo
Dario Pandolfi rappresenterà nelle interlocuzioni con la Regione le 1.700 farmacie della Campania. Insieme al farmacista paganese, il 12 febbraio è stato eletto anche il Comitato esecutivo regionale. La vice presidente rurale è un’altra salernitana, la dottoressa Patrizia Bifolco. L’organo di governo è, inoltre, costituito dal vice presidente delle farmacie rurali Mario Flovilla, dal segretario Maurizio Manna e dal tesoriere Ernesto Panaro.