Prima dell’indizione dell’Anno di San Giuseppe e della pubblicazione lo scorso 8 dicembre della Lettera Apostolica Patris Corde, papa Francesco si era già soffermato più volte sulla figura paterna. Lo aveva fatto il 28 gennaio del 2015, in una catechesi del mercoledì, nella quale sottolineava che la nostra società, in particolare nella cultura occidentale, appare in tanti casi come una “società senza padri”.
«I padri – aveva spiegato – sono talora così concentrati su se stessi e sul proprio lavoro e alle volte sulle proprie realizzazioni individuali, da dimenticare anche la famiglia. E lasciano soli i piccoli e i giovani». Già da vescovo di Buenos spesso domandava ai papà se giocavano con i loro figli, se avevano il coraggio e l’amore di perdere tempo con i figli. Perché quando i padri “non si comportano da padri, non dialogano con i loro figli, non adempiono il loro compito educativo, non danno ai figli, con il loro esempio accompagnato dalle parole, quei principi, quei valori, quelle regole di vita di cui hanno bisogno come del pane producono nei piccoli e nei giovani lacune e ferite molto gravi”.
Per il Santo Padre i figli hanno bisogno di trovare un padre che li aspetta quando ritornano dai loro fallimenti. «Faranno di tutto per non ammetterlo, per non darlo a vedere, ma ne hanno bisogno. E il non trovarlo apre in loro ferite difficili da rimarginare».
Mentre la pandemia da Covid-19 ci tiene ancora con il fiato sospeso e a pagarne un prezzo altissimo sono soprattutto i bambini e i giovani, il Papa ha indicato un modello a cui volgere lo sguardo, quello di san Giuseppe che “ebbe il coraggio di assumere la paternità legale di Gesù”. Una figura straordinaria, tanto vicina alla condizione umana di ciascuno: «Tutti possono trovare in San Giuseppe, l’uomo che passa inosservato, l’uomo della presenza quotidiana, discreta e nascosta, un intercessore, un sostegno e una guida nei momenti di difficoltà» (Patris Corde).
Puntando lo sguardo sul padre dell’obbedienza e dell’accoglienza, che vide crescere Gesù in sapienza, età e grazia davanti a Dio e agli uomini, anche noi, nel mese in cui si celebra la festa del papà, abbiamo scelto di raccontare alcune esperienze di paternità: quella segnata dalla prova, quella che allarga il cuore per aprirlo all’accoglienza di figli non generati nella carne, passando per la bellezza della paternità “ordinaria”, che insegna il valore nobile del lavoro e della famiglia, senza dimenticare i papà a cui è impedito di prendersi cura dei propri figli.
Alla scuola di san Giuseppe ciascuno possa trovare la sua strada. Auguri.
PER LEGGERE IL PRIMO PIANO DI QUESTO MESE, ACQUISTA IL GIORNALE NELLE EDICOLE CONVENZIONATE O IN PARROCCHIA!
NON PERDERTI LE BUONE NOTIZIE, ABBONATI ONLINE O IN PARROCCHIA E LEGGI IL NOSTRO GIORNALE DOVE VUOI!