“Laceratevi il cuore non le vesti”: il percorso quaresimale della comunità Santa Maria delle Grazie di Casatori, mutuato dal libro di Gioele. Un invito a spogliarsi delle apparenze per avvicinarsi al Signore.
Per la tradizione della Chiesa cattolica i quaranta giorni che precedono la Pasqua sono un percorso personale, interiore e spirituale, durante il quale ogni fedele si dedica alle pratiche di questo tempo forte: carità, preghiera e digiuno. Ed è proprio col digiuno, insieme all’astinenza dalle carni, del Mercoledì delle Ceneri che si apre questo periodo dell’anno liturgico.
Il cammino parrocchiale
È un vero e proprio cammino che, di domenica in domenica, per la parrocchia di Casatori, grazie agli spunti di riflessione del parroco don Gaetano Ferraioli, contribuisce alla crescita di fede personale e comunitaria e che è stato evidenziato e messo in luce dal segno quaresimale allestito in chiesa: una strada, quella percorsa da ciascuno di noi, che porta ad una croce, rappresentazione del Calvario, vetta da raggiungere – insieme a Cristo – al culmine di questo percorso di conversione e rinnovamento.
Ogni settimana il simbolo è stato arricchito e completato da segni con riferimento ai passi evangelici, uno per ogni domenica di Quaresima.
Il deserto
Come Gesù ha vissuto i quaranta giorni di digiuno nel deserto, vessato dalle tentazioni di Satana, così anche noi siamo invitati a privarci del superfluo e a rifugiarci solitari nel nostro spirito per ritrovare noi stessi e il nostro rapporto con il Padre.
La tenda
Cristo porta con sé Pietro, Giacomo e Giovanni sul monte Tabor che assistono alla sua trasfigurazione, ma su quel monte e in quella stessa tenda ci siamo anche noi, spinti dal desiderio di stare con Gesù e di lasciarci trasformare dalla sua presenza.
Le monete e la Parola
Infastidito dal comportamento dei mercanti nel tempio, Gesù ne ribalta i banchi e li caccia via dal luogo sacro, preannunciando la sua morte e resurrezione: solo in Lui, nuova alleanza, e nei suoi insegnamenti possiamo ritrovare la nostra salvezza.
La lampada
Nella Domenica Laetare ricordiamo che Dio ha mandato nel mondo il suo Figlio Unigenito, Cristo, la luce vera, per illuminare le tenebre e rischiarare il nostro cammino.
I semi
Affinché, seguendo la parabola narrata da Gesù nel Vangelo di Giovanni, possiamo servire e seguire Cristo e, con la nostra stessa vita, produrre molto frutto come il seme caduto in terra.
La condizione in cui tutti i membri della comunità Santa Maria delle Grazie si sono posti per affrontare il forte cammino interiore richiesto dalla Quaresima è stata dettata dal libro di Gioele, in apertura della Liturgia della Parola delle Ceneri: “Laceratevi il cuore e non le vesti, ritornate al Signore, vostro Dio” (Gl 2, 13), messaggio che, come sottolineato da don Gaetano, suggerisce di «spogliarsi delle apparenze, scendere dentro di sé e riuscire a recuperare le debolezze interiori per avvicinarsi sempre più al Signore».
Sabrina Perrino