Scuole paritarie discriminate

Suor Tecla Giannubilo e suor Alina Furtak commentano la scelta del governo di destinare 300 milioni alle sole scuole pubbliche.

Il Decreto Sostegni approvato dal Consiglio dei Ministri stanzia 300 milioni per il mondo della scuola. Tagliate fuori dalla platea dei beneficiari le scuole paritarie, già duramente colpite nell’ultimo anno a causa della pandemia. Abbiamo ascoltato le testimonianze della Scuola paritaria “Immacolata” di Pagani e dell’Istituto “S. Alfonso Maria Fusco” di Angri.

Il governo Draghi investe nella scuola. Solo in quella pubblica, dimenticando – ancora una volta – il mondo delle paritarie, che in questi mesi difficili ha offerto alle famiglie un valido supporto. Sono in arrivo, infatti, 300 milioni per le scuole pubbliche per l’acquisto di strumenti, la predisposizione di servizi per la sicurezza di studentesse, studenti e personale, e per lo sviluppo di attività volte a potenziare l’offerta formativa, il recupero della socialità, il consolidamento degli apprendimenti.

Gli obiettivi

Uno stanziamento significativo licenziato dal nuovo governo, che sarà erogato per metà per l’acquisto di dispositivi di protezione individuale e per materiali per l’igiene individuale e degli ambienti, nonché per attività inerenti la somministrazione facoltativa di test diagnostici alla popolazione scolastica di riferimento. La restante parte di finanziamenti, invece, avrà l’obiettivo di promuovere lo sviluppo di attività volte a potenziare l’offerta formativa extracurricolare, il recupero delle competenze di base, il consolidamento delle discipline, la promozione di attività per il recupero della proattività, della vita di gruppo delle studentesse e degli studenti nel periodo di passaggio da questo al prossimo anno scolastico. 

Le parole di suor Tecla Giannubilo

«Quando si parla di doveri siamo tutti uguali, in fatto di diritti, invece, siamo discriminati» tuona Suor Tecla Giannubilo, direttrice della Scuola paritaria “Immacolata” delle Suore Francescane di Sant’Antonio, sita a Pagani. «Stiamo facendo sacrifici enormi per mandare avanti le attività, comprendendo anche le difficoltà delle famiglie a pagare le rette – prosegue suor Tecla –.

I bambini della primaria pagano la retta base, per i più piccoli dell’infanzia chiediamo la metà e per i piccolissimi del nido nessun contributo. Ma le nostre spese di gestione sono sempre le stesse: stipendi e contributi per il personale, aggiornamenti e manutenzioni. Non godiamo di nessuna agevolazione, neanche fiscale». A gennaio sono arrivate le iscrizioni alla prima elementare e la classe per l’anno scolastico 2021/2022 è già stata formata: «Le famiglie ci hanno scelto perché non abbiamo smesso di lavorare con serietà e attenzione, neanche con la didattica a distanza». 

La posizione di Suor Alina Furtak

Suor Alina Furtak, Madre Superiora delle Suore Battistine di Angri, confessa che per sostenere le spese della scuola in questo periodo di crisi legato alla pandemia la comunità ha potuto contare sul sostegno delle suore anziane, che hanno messo a disposizione le loro pensioni da insegnanti. Un gesto di grande generosità. «Avevamo dei fondi per dei lavori di ristrutturazione, che dovranno attendere. Li stiamo usando per pagare il personale».

Le famiglie stanno contribuendo con quote ridotte e la speranza è tutta riposta nelle nuove iscrizioni per il prossimo anno: «Abbiamo formato la nuova prima elementare del prossimo anno scolastico e forse riusciremo a formare anche una seconda prima. Le famiglie ci danno fiducia. Nonostante i tanti fondi alle pubbliche, a settembre scorso i genitori ancora non sapevo se e quando avrebbero riaperto. Noi, con i nostri fondi limitati, eravamo pronti alla riapertura». Suor Alina è contenta anche di poter dire che all’Istituto paritario S. Alfonso Maria Fusco di Angri non si è registrato nessun caso di Covid-19

Anche se non sostenute dallo Stato, le scuole paritarie non si fermano. 

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