Neanche per quest’anno la festa di santa Rita potrà essere vissuta come da tradizione dalla comunità di Casolla di Nocera Inferiore. La pandemia – per il secondo anno consecutivo – ha imposto restrizioni e divieti, ma la devozione ad una delle sante più conosciute e pregate in Italia e nel mondo non si ferma.
L’alzata del quadro e le contrade
“Prima della pandemia, la festa iniziava il 22 aprile con l’alzata del quadro nel cuore del quartiere, a pochi passi dalla chiesa, esattamente un mese prima del giorno di santa Rita” racconta Erika Petrozzi, giovane fedele della parrocchia SS. Simone e Giuda di Nocera Inferiore guidata da don Carmine Vitolo.
“Negli ultimi anni erano state istituite delle contrade, una sorta di divisione del quartiere, e ad ognuna era stato assegnato una pianta e un colore simbolo (contrade il gelso, l’oleandro, la palma, il pruno, la magnolia) e in occasione dell’alzata del quadro, gli stendardi delle contrade venivano portati in processione per le strade per annunciare la festa” prosegue ancora Erika.
Nel frattempo, la comunità era in fermento per organizzare la processione con il quartiere addobbato a festa. “Nei tre giorni che precedevano la festa – ricorda Erika – in occasione del triduo, c’erano le Messe serali che ospitavano ogni volta un sacerdote diverso, spesso scelto per il legame con la Santa o con la comunità”.
Il transito di santa Rita
“La sera del 21 maggio si celebrava il transito, il passaggio della santa dalla vita terrena alla morte. Nel giorno della festa invece, c’erano messe tutta la giornata, ogni ora e mezza circa, sempre affollate di fedeli. Al termine della messa principale, in genere quella di mezzogiorno, anche in chiesa, dalla cantoria partiva la cascata di rose rosse!
Dopo l’ultima messa iniziava invece il momento “profano”, con la sagra, la musica dal vivo, venditori ambulanti tipici delle feste di paese, e noi giovani e adulti restavamo lì tutta la serata, sempre piena di divertimento e tanto attesa durante tutto l’anno! Lo scorso anno invece è stata celebrata un’unica messa trasmessa in diretta Facebook”.
Quest’anno, la parrocchia ha previsto Sante Messe in tutta la giornata di sabato e di domenica, da celebrare all’aperto, nello spazio antistante la chiesa, per non creare assembramenti.
La cascata delle rose
“Generalmente, prima della pandemia, una o due domeniche dopo il 22 maggio veniva organizzata la processione e con l’istituzione delle contrade era partita anche una sana competizione nel quartiere per la cascata di rose più bella. La cascata più bella e ricca di rose guadagnava il posto del proprio stemma sullo stendardo principale della processione che raffigura santa Rita e s. Maria delle Grazie” racconta ancora la ragazza.
Foto di Alessandro Scarpa
I ricordi dell’infanzia della festa di santa Rita
Erika, insieme a sua sorella Maria, rievoca i suoi ricordi della festa di santa Rita: “Da bambine, abbiamo sempre vissuto il giorno della processione come un bellissimo giorno di festa, nei giorni precedenti il palazzo veniva addobbato con bandierine e luci colorate e si acquistavano le rose per la cascata.
Il giorno della processione era ormai abitudine che tutta la famiglia, non residente nel quartiere, si riunisse a casa dal pomeriggio aspettando insieme l’arrivo delle sante, che in genere si verificava di sera. Una vera e propria festa, con dolci e bambini entusiasti che attendevano dal balcone per lanciare le rose, e nel frattempo le strade si riempivano di persone (cosa che oggi ci sembra assurda e impensabile) tanto che non era possibile passare tra la folla”.
E Maria Petrozzi, che è diventata mamma da poco più di un anno, attende di vivere il momento della festa con la sua bimba: “Aspettavo di vivere la festa di santa Rita con Giulia da prima che Giulia nascesse!
Durante la gravidanza più volte abbiamo fantasticato con gli amici pensando a come sarebbe stato bello vivere la festa con la piccola, pensando che a quella successiva sicuramente avrebbe partecipato da neonata.
Giulia, tra l’altro, festeggia il suo onomastico nello stesso giorno di santa Rita, e tante volte avevamo immaginato di poterla festeggiare insieme a tutta la comunità nel giorno di festa più bello per la nostra parrocchia. Non perdiamo però le speranze e anche quest’anno rimandiamo questo momento di festa al prossimo anno!”.