Acqua pubblica e Referendum. Dieci anni di impegno

Il 13 giugno al Parco Cinque Sensi di Sarno un convegno per rilanciare la sensibilizzazione sull’acqua pubblica e il rispetto dell’esito referendario
Una veduta del Parco Cinque Sensi a Sarno

Acqua pubblica, a dieci anni da Referendum continua l’impegno dei comitati civici. Un attivismo che per celebrare l’anniversario di una decisione popolare mai realmente onorata si trasforma in incontri e convegni sul territorio.

Tra gli appuntamenti principali c’è quello in programma domenica 13 giugno, alle ore 10, al Parco Cinque Sensi di Sarno. La Rete civica per l’acqua pubblica aspetta i cittadini del territorio per ribadire che “l’acqua non è una merce, non è un prodotto finanziario che possiamo lasciare alla speculazione di pochi, i beni comuni non sono
negoziabili”. Un evento simbolo, che si tiene a dieci anni dal Referendum del giugno 2011 che bocciò “le leggi che intendevano privatizzare l’acqua, la cui gestione sarebbe dovuta tornare sotto il totale controllo pubblico”.

L’affermazione della linea per l’acqua pubblica fu netta, ma “a dieci anni dalla vittoria referendaria l’acqua è ancora sotto attacco”. “Il Parlamento – si legge in una nota della rete civica – non approva la legge di iniziativa popolare sull’acqua pubblica, sottoscritta da oltre quattrocentomila cittadini e da tempo bloccata in commissione Ambiente alla Camera, il governo Draghi sta provando con il PNRR a portare avanti nuove privatizzazioni, la finanza globale è sempre più spregiudicata nel fare profitti, mentre la crisi climatica impone un’urgente inversione di rotta. Oggi è ancora più chiaro che l’acqua è la prima cura e che senza diritti fondamentali la nostra società è troppo fragile”.

Referendum da rispettare

L’occasione per rilanciare la battaglia anti GORI, la società che gestisce il servizio idrico nei 76 comuni dell’ambito sarnese vesuviano dell’Ente idrico campano. “Sul nostro territorio la gestione Gori continua a imperversare, le
tariffe sono notevolmente aumentate negli ultimi anni, continuano i disservizi ai danni degli utenti e crescono le perdite idriche sulle reti”.

Da qui il rilancio dell’impegno affinché il risultato di quel referendum venga onorato: “Ventisette milioni di italiani attendono il rispetto dell’esito referendario, rivendicando il diritto all’acqua e la difesa della nostra democrazia. Se la politica non è capace di gestire eticamente una risorsa come l’acqua perché è manipolata dagli interessi, la mobilitazione è urgente. L’acqua è il fulcro della vita e, in futuro, determinerà lo sviluppo e la ricchezza degli Stati”. Appuntamento, dunque, domenica al Parco Cinque Sensi di Sarno per rilanciare la campagna per l’acqua pubblica.

Sa. D’An.

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