Con queste parole la Liturgia saluta e canta la Domenica. Senza Eucarestia non c’è Domenica e senza Domenica non può esserci Eucarestia. Nuovo appuntamento con la rubrica di mons. Giuseppe Giudice, “Ci vediamo domenica a Messa”.
di mons. Giuseppe Giudice
O giorno primo ed ultimo, giorno radioso e splendido del trionfo di Cristo: così la Liturgia saluta e canta la Domenica.
Domenica ed Eucarestia camminano insieme e si illuminano a vicenda (cfr SC, 106).
La Domenica eucaristica è:
– il giorno della Risurrezione di Cristo primo dopo il sabato. È il giorno che ha fatto il Signore, festa primordiale e settimanale, anteriore alla Pasqua annuale.
– Il giorno delle apparizioni del Risorto: alle donne, a Maddalena e agli Apostoli, ai due di Emmaus, ancora agli Apostoli e a Tommaso otto giorni dopo.
– Il giorno dell’effusione dello Spirito Santo; secondo Giovanni la sera stessa di Pasqua (cfr Gv 20,19-23); secondo gli Atti, nel giorno cinquantesimo, Pentecoste.
Risurrezione, apparizioni, effusione delle Spirito Santo sono le opere di Dio che fanno della Domenica un giorno da celebrare.
Senza Eucarestia non c’è Domenica, e senza Domenica non può esserci Eucarestia.
Forse, l’appannarsi della fede ha provocato una distinzione che non aiuta i credenti a comprendere la connessione tra Domenica ed Eucarestia.
In ogni messa il Risorto risorge, si manifesta e dona lo Spirito.
E noi con Lui.