Passeggiando nelle strade del Borgo Vescovado, ci si accorge subito che è arrivata l’estate: dai balconi si affacciano i gerani e nei giardini spuntano i papaveri come rossi ricami sul verde dell’erba. La natura eleva il suo canto con il cinguettio degli uccelli sin dalle prime ore del mattino, mentre nei cortili il sole si affaccia a riscaldare il nuovo giorno. È la vita che risplende.
Il passante può godere di un’oasi di pace e tranquillità recandosi nel piazzale della Cattedrale che, dall’alto della strada, con il suo splendido campanile, invita ad un momento di preghiera personale, ad una breve pausa dal ritmo frenetico della routine quotidiana.
Qui tra profumi di fiori e di limoni, ci si può soffermare davanti alla statua della Madonna di Lourdes che ha la sua dimora nel tronco di un albero scavato, contornata di rose, fresie, fiori spontanei che le donne del quartiere, con devozione raccolgono nei loro giardini ed offrono anche all’altare del Santissimo e a San Prisco.
A maggio si celebra anche la festa patronale che quest’anno è stata scandita solamente dalle funzioni religiose, senza manifestazioni pubbliche e civili a causa delle restrizioni dovute alla pandemia. A san Prisco è stato reso onore con il novenario e con la solenne Celebrazione Eucaristica del 9 maggio, presieduta dal mons. Giuseppe Giudice.
Durante il novenario i balconi si sono vestiti a festa con le bandiere del Santo e durante la Messa vespertina, ogni sera, si è pregato in comunione con una delle nove parrocchie della città, che non si sono potute recare in pellegrinaggio in cattedrale. Non sono mancate le visite dei fedeli, se pur contingentate.
Marilena De Angelis