Dal 1 ottobre Green pass obbligatorio per entrare nella Città del Vaticano

L’ordinanza è rivolta a cittadini, residenti, personale e visitatori. L’obbligo non riguarda i fedeli che vanno a messa.

L’obbligo del Green pass approda anche in Vaticano. A partire dal prossimo 1 ottobre, è consentito l’ingresso nello Stato della Città del Vaticano e nelle aree di competenza territoriale della Santa Sede “esclusivamente ai soggetti muniti del Certificato Digitale Covid dello Stato (Green Pass vaticano), del Certificato Digitale Covid (Green Pass europeo) o di certificazione verde Covid19 estera “comprovante lo stato di avvenuta vaccinazione contro il SARS-Cov-2 o la guarigione da SARS-Cov-2, ovvero l’effettuazione di un test molecolare o antigenico rapido con risultato negativo al virus SARS-Cov-2”.

È quanto stabilisce un’ordinanza della Pontificia Commissione dello Stato della Città del Vaticano in materia di emergenza sanitaria pubblica.

Il controllo è demandato al Corpo della Gendarmeria e le nuove disposizioni “si applicano ai cittadini, ai residenti nello Stato, al personale in servizio, a qualsiasi titolo, nel Governatorato dello Stato della Città del Vaticano e nei vari Organismi della Curia Romana e delle Istituzioni ad essa collegate, a tutti i visitatori e fruitori di servizi”.

L’obbligo del Green Pass non riguarda i fedeli che vanno a messa

“Viene fatta eccezione – si legge nell’ordinanza – per coloro che partecipano alle celebrazioni liturgiche per il tempo strettamente necessario allo svolgimento del rito, fatte salve le vigenti prescrizioni sanitarie sul distanziamento, sull’utilizzo di dispositivi di protezione individuale, sulla limitazione della circolazione e dell’assembramento di persone e sull’adozione di peculiari norme igieniche”.

Intanto, in Italia le regole del Green pass esteso

Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella ha firmato ieri il decreto, approvato la scorsa settimana dal governo, che dal 15 ottobre estenderà l’obbligo del Green Pass a gran parte dei lavoratori, sia del settore pubblico che di quello privato. Nel testo firmato da Mattarella e pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale l’esibizione del certificato verde sarà obbligatorio nei luoghi di lavoro, pubblici e privati fino al 31 dicembre.

Green pass esteso: cosa rischia il lavoratore che ne è sprovvisto?

Con l’introduzione dell’obbligo vengono previste multe fino a 1.500 euro per chi viene trovato senza certificato: “l’accesso del personale nei luoghi di lavoro” senza Green Pass è punito con una “sanzione amministrativa del pagamento di una somma da euro 600 a euro 1.500”.

Senza retribuzione i lavoratori che si presenteranno sul posto di lavoro senza Green Pass.

Il dipendente senza passaporto vaccinale è, infatti, “considerato assente ingiustificato fino alla presentazione della predetta certificazione e, comunque, non oltre il 31 dicembre 2021, termine di cessazione dello stato di emergenza, senza conseguenze disciplinari e con diritto alla conservazione del rapporto di lavoro. Per i giorni di assenza ingiustificata di cui al primo periodo non sono dovuti la retribuzione né altro compenso o emolumento, comunque denominati”

Multe non solo per i dipendenti, ma anche per i datori di lavoro che non controllano.

Il dl approvato dal Consiglio dei ministri sull’estensione del passaporto vaccinale prevede infatti siano i datori di lavoro a controllare, con multe -per chi non lo fa- che vanno da 400 a mille euro.

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