«Abbiamo scelto di dedicarci ai più poveri tra i poveri», don Ciro Galisi utilizza le parole di santa Teresa di Calcutta per inquadrare il raggio della sua azione pastorale e caritativa. Da Nocera Inferiore ad Angri fino a Tampellin, un villaggio sperduto del Burkina Faso.
Don Ciro è sempre stato un sacerdote attento alle nuove generazioni, per le quali si è sempre prodigato. Un impegno divenuto ancora più concreto con la nascita del “Buon Samaritano”: realtà di assistenza ai bambini poveri provenienti da famiglie disagiate di Nocera Inferiore.
«Abbiamo iniziato grazie al sostegno dei fondi 8xmille – racconta – e stiamo proseguendo da dieci anni grazie alla provvidenza. Siamo partiti dai minori a rischio e poi abbiamo coinvolto le famiglie».
Dalla parrocchia di Santa Maria del Presepe di Nocera Inferiore, don Ciro è stato inviato dal vescovo mons. Giuseppe Giudice nella parrocchia di Santa Maria della Grazie di Angri, dove ha importato l’esperienza del “Buon samaritano”. In questi anni sono stati accompagnati centinaia di ragazzi: «Alcuni di loro si sono diplomati, altri sono entrati nel mondo del lavoro. Sono i semi lanciati nel tempo che hanno portato frutto».
La provvidenza non ha agito solo materialmente, ma anche nelle persone: «I nostri volontari sono essenziali. Durante la mensa, la colonia, al doposcuola, hanno consentito a questi bambini di vedere un’altra faccia della vita che è fatta di rispetto, concordia, gioia, amore. Hanno percepito un accompagnamento amorevole che è fondamentale per chi vive situazioni grigie».
Un’esperienza che si è aperta al mondo
Attraverso l’associazione “Amici di Tampellin” don Ciro ha messo in pratica la «dimensione missionaria che papa Francesco ci invita a scoprire». Nel villaggio africano sono stati creati pozzi, un dispensario, il sostegno ad un centro educativo e costruita la scuola primaria e dell’infanzia “Buon Samaritano” che «offre formazione, mensa e doposcuola». Per don Ciro il prossimo step sarà creare una scuola di arti e mestieri, «artigianelli sull’esempio del servo di Dio don Enrico Smaldone».
È solo una esperienza del bene che può fare il sostegno alla Chiesa cattolica tramite le offerte deducibili e l’8xmille.
Aspetti richiamati anche dall’attore Giovanni Scifoni: «Ho conosciuto tantissimi sacerdoti – afferma – e quello che io sono oggi lo devo sicuramente anche a loro. Facciamo tutto quello che serve perché il maggior numero possibile di persone possa avere ciò che desidera e cerca più profondamente. Sosteniamo i sacerdoti».
E torna lo spot Cei sul sostegno alla missione dei preti diocesani. #DONAREVALEQUANTOFARE ha al centro il messaggio di “Uniti nel dono”, che intende sensibilizzare i fedeli alla corresponsabilità economica verso la missione dei sacerdoti.
Come donare
È possibile donare con: carta di credito direttamente dal sito www.unitineldono.it o tramite il numero verde 800 825000; utilizzando il c/c postale n. 57803009; bonifico sull’iban IT 90 G 05018 03200 000011610110 a favore dell’Istituto Centrale Sostentamento Clero specificando nella causale “Erogazioni Liberali” ai fini della deducibilità; rivolgersi agli Istituti diocesani Sostentamento Clero.