Per i giovani dell’Agro che, terminato il ciclo delle scuole superiori, intendono affacciarsi alla realtà universitaria e decidono di restare nella propria regione, una delle proposte più gettonate è rappresentata dall’Università degli studi di Salerno (UNISA), che sta conoscendo una stagione di vera e propria fioritura, con un incremento costante delle iscrizioni negli ultimi anni e una decisa scalata nella classifica delle migliori università italiane stilata annualmente dal CENSIS (nel rapporto 2021 è arrivata fino al secondo posto nella categoria dei grandi atenei statali, ossia quelli con un numero di iscritti fra i 20mila e i 40mila).
Tra le realtà particolarmente fiorenti all’UNISA vi è l’associazionismo, con decine e decine di raggruppamenti studenteschi che si adoperano quotidianamente per fare proprie le istanze di chi ha scelto di studiare e formarsi presso le sedi di Fisciano, Lancusi e Baronissi.
Tra le associazioni più attive spicca AGORÀ, nata nel 2010, che attualmente conta all’incirca 300 aderenti, prevalentemente fra gli studenti del Dipartimento di Scienze Giuridiche. AGORÀ è da sempre impegnata nell’ascolto delle esigenze degli studenti, allo scopo di migliorare la didattica e l’ambiente universitario nel complesso; promuove altresì convegni e altre iniziative socio-culturali, per le quali sono intervenute negli anni passati personalità del calibro di Gianfranco Fini, Ferdinando Imposimato, Piero Angela.
Da poche settimane, presidente dell’associazione è il salernitano Diego Cacciatore, succeduto all’angrese Davide Morena; presidente che è affiancato da un direttivo e da molti altri giovani che si pongono al servizio dei loro coetanei e colleghi di studio, provando a rappresentare all’interno degli organi accademici e dipartimentali le problematiche che emergono nei percorsi di studio.
Il campus di Fisciano comprende anche una cappella universitaria, curata dall’ufficio per la pastorale universitaria dell’arcidiocesi di Salerno – Campagna – Acerno guidato da don Vincenzo Serpe.
Il mese scorso la cappella ha ospitato la tradizionale Messa per l’inizio del nuovo anno accademico, presieduta dall’arcivescovo mons. Andrea Bellandi: «Che in questa cappella nessuno si senta straniero per motivi di provenienza, di cultura, di confessione religiosa” – ha esortato il presule –, che sia un luogo in cui a tema ci sono la persona umana e le domande più profonde del nostro io».
Antonio Pontecorvo