Una Chiesa sinodale, nell’annunciare il Vangelo, “cammina insieme”. Come avviene questo nelle Chiese locali? Quali passi compiere?
Sono le domande che la comunità diocesana si dovrà porre in questo tempo sinodale a cui ci chiama la Chiesa universale e, nello specifico, quella italiana.
La prima fase del cammino sinodale, quella attualmente in corso, «è favorire un ampio processo di consultazione per raccogliere la ricchezza delle esperienze di sinodalità vissuta, nelle loro differenti articolazioni e sfaccettature, coinvolgendo i pastori e i fedeli delle Chiese particolari a tutti i diversi livelli, attraverso i mezzi più adeguati secondo le specifiche realtà locali», hanno spiegato don Fabio Senatore e Giovanna Civale, delegati diocesani per il Sinodo, durante l’incontro con il clero dello scorso 29 novembre.
La consultazione si articolerà su dieci nuclei tematici: compagni di viaggio, ascolto, parlare chiaro, celebrazione, condividere la responsabilità della nostra missione comune, il dialogo nella Chiesa e nella società, ecumenismo, autorità e partecipazione, discernere e decidere, formarci nella sinodalità.
I referenti diocesani hanno condiviso con il vescovo mons. Giuseppe Giudice e con il presbiterio diocesano i passaggi che caratterizzeranno il lavoro locale. «Gran parte della ricchezza di questa fase di ascolto avverrà nelle discussioni tra parrocchie, movimenti laici, scuole e università, congregazioni religiose, comunità cristiane di quartiere, movimenti ecumenici e interreligiosi e altri gruppi», hanno spiegato Senatore e Civale.
A fare da filtro potranno essere i consigli pastorali della Diocesi e delle parrocchie. Organismi che possono aiutare ad organizzare, facilitare e dare vita al processo a condizione che «si compia uno sforzo per raggiungere le periferie e quelle voci che sono raramente ascoltate».
Certamente, come ha raccomandato in più occasioni il Vescovo, non si vuole sovraccaricare l’attività ordinaria ma «integrare il processo sinodale nella vita della Chiesa locale in modi creativi che promuovano una comunione più profonda, una partecipazione più piena e una missione più fruttuosa».
Una fase, questa diocesana, che deve essere una opportunità.
Il cammino diocesano prevede, dopo l’apertura avvenuta lo scorso 17 ottobre nella concattedrale di San Michele Arcangelo in Sarno, l’avvio di una consultazione degli uffici diocesani per poi passare all’incontro con gli organismi di partecipazione pastorale.
Le parrocchie, invece, dovranno individuare due referenti che poi si occuperanno di seguire la consultazione a livello parrocchiale in accordo con i parroci.
Dopo la consultazione delle loro comunità i referenti parrocchiali saranno ascoltati in una serie di incontri con i responsabili diocesani in programma tra gennaio e febbraio 2022.
A marzo saranno incontrati gli esponenti del mondo della sanità, della scuola, dei mass-media, dell’industria e del commercio, del volontariato, dello sport, delle associazioni culturali. Nel frattempo, anche le comunità religiose e monastiche faranno arrivare la loro voce.
Il tutto confluirà nell’incontro diocesano con il Vescovo per la stesura del documento finale da far avere alla Segreteria Generale del Sinodo dei Vescovi entro il 30 aprile 2022.