Il Ministero dell’Istruzione e il Consiglio Nazionale dell’Ordine degli Psicologi hanno siglato, già nel 2020, un protocollo d’intesa per garantire un supporto psicologico al personale scolastico, agli studenti e alle famiglie, per far fronte a traumi e disagi derivati dall’emergenza COVID-19.
Anche la Campania ha risposto positivamente a questa iniziativa che ha il carattere di un appello urgente. Già, perché due anni della nostra esistenza sono stati vissuti nella paura di quanto sarebbe accaduto a noi e ai nostri affetti. E non è ancora finita.
Gli Istituti scolastici usufruiscono già da molti anni del supporto psicologico degli sportelli d’ascolto gestiti da psicologi o da psicoterapeuti. Il servizio ha funzionato soprattutto negli ambiti sociali più deprivati. Segno che gli adolescenti in difficoltà cercano un aiuto al di fuori della cerchia delle amicizie, anche le più strette. Ma ora lo Psicologo di base diventa una figura istituzionale. Gli psicologi professionisti integreranno l’azione dei medici di base e dei pediatri e saranno a disposizione per chiunque abbia necessità legate alla propria salute mentale.
Le riflessioni sono tre. La prima, legata a quella che speriamo sia una contingenza, è che una figura di riferimento può aiutare a far luce sulle paure che, generate dalla pandemia, invadono tutti gli stati emotivi, soprattutto dei giovani che sono i più fragili e con una aspettativa di vita più lunga. La seconda è che un medico istituzionale può eliminare lo stigma che ancora circonda i disturbi mentali. L’ultima è che uno psicologo può contribuire alla buona salute di tutto il personale scolastico mosso, spesso, da dubbi sul proprio ruolo soprattutto nei momenti di forte difficoltà.