Da diversi anni don Antonio Mancuso mi ha affidato il compito di responsabile del gruppo liturgico. Lo scopo è aiutare i fedeli della comunità parrocchiale Santa Maria del Carmine e della Santissima Annunziata di Angri a comprendere i gesti e i simboli del linguaggio liturgico della Messa per potervi partecipare con consapevolezza.
“Nella Messa – ripete spesso don Antonio – non siamo spettatori ma protagonisti insieme a Gesù”. La liturgia è l’evento di rendimento di grazie a Dio per i benefici concessi all’uomo; nella preghiera e nel canto l’assemblea si sente coinvolta in questo atto di comunione con il Signore. La liturgia è elemento essenziale per evidenziare l’unità e la struttura del popolo di Dio.
Ogni domenica mattina, un’ora prima dell’inizio della Messa, don Antonio, io e altri quattro fratelli, ci ritroviamo per organizzare la Celebrazione al fine di esaltarne sempre più la bellezza. Accogliere i fratelli che arrivano, assicurarsi che tutti abbiano un posto a sedere, invitare anche i più timidi a farsi avanti incoraggiandoli con un sincero sorriso, chiedere gentilmente a tutti di chiudere o silenziare i cellulari è il primo passo.
Una volta che l’assemblea si è riunita, comincia il Santo Rosario che ci permette di diventare un corpo solo elevando a Dio, con una sola voce, le nostre lodi. Poi iniziamo le prove di canto con l’assemblea. I canti che scelgo sono sempre incentrati sulla liturgia del giorno, perché ci aiutino a rimanere nel tema della Celebrazione. Su un grande schermo, visibile a tutti, proiettiamo i testi e con l’aiuto di Alfredo, la guida dei cantori, li proviamo tutti.
L’assemblea, con voce timida, inizia a cantare. Ci preoccupiamo di invitare quelli che per timore restano in silenzio ad aiutarci col canto perché abbiamo bisogno che ogni voce si unisca alla nostra, ed è così che tutti si sentono incoraggiati a provare e si lasciano andare.
La prova del Salmo, che Alfredo prepara ogni settimana, è il primo canto che proviamo e a cui dedichiamo più tempo per esaltare l’importanza dei Salmi e dei meravigliosi messaggi che ci donano. Finite le prove, ci chiudiamo in un rispettoso silenzio.
Cinque minuti prima dell’inizio della Celebrazione si legge l’introduzione che preparo ogni settimana con l’aiuto delle Letture. Il rito d’introduzione ha la funzione di fornire all’assemblea una chiave di lettura che li aiuti ad entrare in sintonia con i testi che verranno proclamati. Le introduzioni sono brevi, semplici, chiare (non anticipazioni all’omelia o mini-omelie), ma preparate con cura; testi che cercano di evidenziare l’aggancio con l’attualità, con ciò che stiamo celebrando oggi, eventualmente messe sotto forma di domanda per stimolare l’attenzione di tutti.
Sono grata a don Antonio per questo compito, perché io stessa avevo bisogno di capire che “il tutti insieme” è sempre più bello e prosperoso dell’io.
Carmelina Pace