Dossier Mal’aria Legambiente: “In Campania resta alta l’emergenza”

Un altro anno nero dal punto di vista della qualità dell’aria. Il 99% dei comuni campani analizzati non è in regola con i valori suggeriti da Oms

Il 2021 è stato un anno nero anche per la qualità d’aria. Su 102 capoluoghi di provincia analizzati nel rapporto Mal’Aria 2022 di Legambiente, realizzato nell’ambito della campagna Clean Cities, nessuno è riuscito a rispettare tutti e tre i valori limite suggeriti dall’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), ossia una media annuale di 15 microgrammi per metro cubo (μg/mc) per il Pm10, una media di 5 μg/mc per il Pm2,5 e 10 μg/mc per l’N02.

In Campania l’emergenza smog resta un problema cronico.

Secondo i dati del report di Legambiente, il 99% dei comuni campani analizzati presenti nei bollettini quotidiani del rilevamento inquinamento atmosferico dell’Arpac non è riuscito a rispettare tutti e tre i valori limite suggeriti dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS).

In particolare, ben 13 sono le città con i valori più alti di polveri sottili, ovvero che superano i valori OMS per più del doppio con San Vitaliano che nel 2021 ha registrato una media annuale di PM10 pari a 46 µg/mc rispetto al limite OMS di 15 µg/mc; seguita da Volla con 41 µg/mc e Pomigliano d’Arco e Aversa con 38 µg/mc. Sono due quelle più inquinate da PM2.5 che superano di oltre 4 volte i valori OMS con le criticità maggiori registrate a Pomigliano con una media annua di 21 µg/mc e Volla con 20 µg/mc contro un valore OMS di 5 µg/mc e ben due le città più inquinate da biossido di azoto – NO2 – ovvero che superano il limite per più di tre volte con Napoli in vetta con una media annuale 32 µg/mc e Casoria con 31 µg/mc contro un valore OMS di 10 µg/mc.

Il quadro che emerge è nel complesso preoccupante: pochissime le città che rispettano i valori suggeriti dall’Oms, il comune di Ottati (Sa) per il PM10 e PM2.5 e i comuni di Solofra (Av), Pratella(Ce), Presenzano(Ce) e Ottati (Sa) per il biossido di azoto. 

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