L’abbraccio dei volontari ai malati dell’Umberto I

Non rinunciare a servire i malati. Momenti di preghiera e riflessione in occasione della Giornata del Malato.

Siate misericordiosi come misericordioso è il Padre vostro, è stato il tema della XXX Giornata mondiale del Malato.

Nell’occasione, presso l’Ospedale Umberto I di Nocera Inferiore i volontari dell’AVO, associazione volontari ospedalieri Nocera-Pagani insieme al cappellano fra Massimo Pepe, hanno portato il loro “abbraccio” agli ammalati del nosocomio nocerino.

Dopo aver vissuto in pienezza la giornata per la vita con tanto di adorazione eucaristica notturna, l’Avo grazie all’energia missionaria della presidente Antonietta Pannullo ha voluto fa sentire la sua vicinanza a tutti gli ammalati e a tutti gli operatori sanitari.

A seguire, insieme a fra Massimo Pepe, alle suore e a tanti volontari di altre associazioni del territorio che hanno partecipato all’iniziativa, i volontari hanno portato in processione la statua della Madonna di Lourdes presso il reparto di Rianimazione e successivamente all’esterno percorrendo tutto il perimetro dell’ospedale.

Con l’ausilio di un megafono, il conforto dei canti e delle preghiere ha raggiunto i pazienti ricoverati e molti si sono riusciti ad affacciare e a salutare il passaggio della statua, unendosi alla lodevole e partecipata iniziativa, alla quale hanno preso parte anche i volontari dei “Cavalieri Bolla Pontificia” di Cava de’ Tirreni, dell’Associazione Carabinieri Nocera Inferiore, del Gruppo comunale di Protezione civile “Giuseppe Ferrara”, de La Casa di Andrea, dell’Associazione Futuri Orizzonti e dell’Associazione U.T.E. Nuceria.

Non rinunciare a servire i malati

Nei giorni scorsi, intanto fra Massimo, in qualità di responsabile dell’Ufficio diocesano per la Pastorale della salute, aveva fatto arrivare un invito ai parroci della Diocesi e a quanti seguono i malati nelle parrocchie della diocesi “a non circoscrivere la celebrazione della giornata alla data dell’11 febbraio. Abbiamo un intero anno di tempo per cui quando le condizioni lo permetteranno, ognuno di voi può pensare ad un qualsiasi giorno per poterla celebrare ed attuare iniziative a servizio delle vostre comunità. Non rinunciamo al nostro ministero di curare, ma troviamo modalità e tempi diversi, in quanto le necessità dei nostri fratelli e sorelle sofferenti non prendono pause ma anzi aumentano e si fanno più pressanti”.

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