Caritas sulla crisi Ucraina: “Evitiamo la follia della guerra”

Una situazione drammatica derivante da un conflitto armato che iniziato nel 2014 non si è mai risolto, al quale si deve aggiungere la pesante crisi economica derivante dalla pandemia
Carri armati russi nel Donbass – foto Ansa/Sir

“La Regina della pace preservi il mondo dalla follia della guerra”. Così papa Francesco nell’ Udienza generale del 23 febbraio, dopo il preoccupante peggioramento della situazione nell’Ucraina, nonostante gli sforzi diplomatici. Il Pontefice ha fatto di nuovo appello a tutte le parti coinvolte “perché si astengano da ogni azione che provochi ancora più sofferenza alle popolazioni, destabilizzando la convivenza tra le nazioni e screditando il diritto internazionale”. Ha invitato poi tutti a rispondere “all’insensatezza della violenza” con “le armi di Dio”, dedicando il 2 marzo, Mercoledì delle ceneri, alla preghiera e al digiuno.

Zhytomyr, 150km da Kiev, Ucraina – foto ANSA/Sir

“Alla guerra non ci si abitua. Dapprima sconvolge, poi confonde, stanca, toglie le forze, soffoca, esaspera”, sottolinea don Vyacheslav Grynevych, direttore della Caritas-Spes Ucraina, che aggiunge: “In questo momento difficile, c’è un grande bisogno di unità, sostegno, abbiamo bisogno di sentire che non siamo soli, che l’umanità è una grande famiglia e che il Signore è vicino e vede il sonno inquieto degli uomini, la preoccupazione delle madri, ascolta le preghiere degli anziani e il Suo cuore palpita all’unisono con i nostri cuori”.

Una situazione drammatica derivante da un conflitto armato che iniziato nel 2014 non si è mai risolto, al quale si deve aggiungere la pesante crisi economica derivante dalla pandemia. Con l’acuirsi della crisi molti villaggi sono rimasti senza elettricità e senza acqua potabile. Sono state distrutte scuole, infrastrutture e centri di assistenza comunitaria. Secondo la Caritas Ucraina sono 5 milioni le persone interessate dalle conseguenze del conflitto, e di queste circa 3 in stato di bisogno (di cui 55% donne e il 16 % minori).

Il responsabile dell’ufficio umanitario della Caritas Ucraina Andryi Postnikiv fa sapere che c’è “una situazione disastrosa per l’accesso all’acqua potabile”. E aggiunge: “Vi sono inoltre ancora molte conseguenze negative dovute alla presenza delle mine e problemi di accesso ai servizi sanitari. Stiamo vivendo una crisi economica ed energetica. Il numero di persone che ha perso il lavoro è aumentato sensibilmente”.

Militari in assetto da guerra – foto ANSA/Sir

Da giorni Caritas in Ucraina sta rafforzando le attività a favore dei più fragili, attrezzando da un lato i 19 centri presenti su tutto il territorio, centri che in questi anni hanno accolto migliaia di persone, assistendole nei loro bisogni primari. Una rete capillare che si sta organizzando per rispondere anche all’attuale emergenza. Dall’altro, in particolare nelle zone interessate dal conflitto, sta organizzando: la fornitura di aiuti umanitari: generi alimentari, prodotti per l’igiene e medicinali, approvvigionamento di acqua pulita; sono circa 5000 le persone raggiunte solo nel 2021 e circa 4000 le persone che si vorrebbero raggiungere in questi mesi; la distribuzione di materiale per garantire il riparo e il riscaldamento delle famiglie, considerate le rigide temperature invernali. Circa 2000 i beneficiari; la fornitura di acqua o interventi diretti nelle infrastrutture idriche pubbliche.

Diversi gli interventi già effettuati nelle zone di Kamnian, Andriivka, Myrne, Mariinka e Krasnohorivk, per circa 5800 i beneficiari. Questi interventi più urgenti si affiancano a quanto fatto in questi anni sul fronte umanitario, come ad esempio interventi nel campo sanitario, attraverso la distribuzione di medicinali, l’organizzazione di visite domiciliari, l’organizzazione di trasporti per disabili, il supporto psico-sociale e la distribuzione di dispositivi sanitari per far fronte alla pandemia. Solo nel 2021 circa 16200 persone sono state raggiunte da questi aiuti.

Interventi che si aggiungono ai progetti di sviluppo già in corso che prevedono attività di lungo periodo per favorire l’inclusione socio-lavorativa, lo sviluppo comunitario e il contrasto alla povertà educativa. Un’attenzione particolare è stata rivolta ai minori che vivono da anni la tensione del conflitto, con la creazione di spazi attrezzati per attività ricreative e doposcuola, ad attività mirate al supporto genitoriale e alla formazione degli insegnanti.

Il raduno a Napoli organizzato dalla Comunità di Sant’Egidio contro il rischio di invasione russa in Ucraina. in piazza anche i ‘ Giovani per la Pace’ e cittadini ucraini residenti a Napoli – foto ANSA/Sir

Caritas Italiana resta accanto alla Caritas in Ucraina ed alla popolazione tutta, continuando a sostenere le attività in corso, invita alla prossimità anche con le sorelle e i fratelli ucraini che sono nel nostro Paese e, accogliendo l’invito del Papa, a dedicare mercoledì 2 marzo alla preghiera e al digiuno per la conversione dei cuori e per invocare il dono della pace.

Nella consapevolezza che, come ha detto il card. Gualtiero Bassetti aprendo a Firenze l’incontro dei Vescovi del Mediterraneo Mediterraneo frontiera di pace, “i nostri popoli, le nostre città e le nostre comunità religiose…possono svolgere un ruolo straordinario per spingere verso un orizzonte di pace e di fraternità”.

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