Ho il diritto…

Il nostro viaggio sulla comunicazione assertiva termina con il riconoscimento dei propri diritti e un elenco da cui poter partire per lavorare su noi stessi.

Cari lettori,

siamo giunti alla fine del nostro viaggio sull’assertività. Tappa fondamentale di quest’ultimo appuntamento su questo tema è riconoscere di avere dei diritti.

In questi mesi abbiamo capito che ogni individuo deve sentirsi libero di esprimere ciò che pensa, sente e percepisce. Riflettere per capire se una cosa gli piace o meno, se va bene per lui è il cardine dello stile di comunicazione assertiva. Il concetto di diritto rappresenta uno dei principi basilari da apprendere nel percorso verso l’assertività.

Perché è importante capire di avere anche dei diritti?  Come abbiamo osservato negli appuntamenti precedenti, relazionarsi non è sempre semplice. Diverse sono le spinte emotive, interne ed esterne, che ci inducono a scegliere di seguire uno stile di comunicazione piuttosto che un altro. Riprendiamo l’esempio dello stile passivo: talvolta il timore di essere escluso, abbandonato o minacciato dall’altro, può indurre una persona a non manifestare il suo reale pensiero, adeguandosi alle volontà degli altri. Tutto questo, a lungo andare, crea frustrazioni, disagi interiori e relazionali. 

Per tendere ad una sana comunicazione bisogna imparare a difendere i nostri diritti durante il confronto con l’altro. E per farlo dobbiamo conoscere bene quali sono, capire cosa possiamo chiedere e cosa non possiamo domandare nel rispetto della nostra persona e della libertà degli altri. 

Ecco i diritti dai quali possiamo partire. 

– Ho il diritto di essere il solo giudice di me stesso.

– Ho il diritto di cambiare idea.

– Ho il diritto di proteggere la mia dignità, in modo consapevole, chiaro e diretto, nel rispetto di me stesso e degli altri.

– Ho il diritto di fare domande e chiedere spiegazioni. Lo stesso diritto lo riconosco anche nell’altro.

– Ho il diritto di dire di non volermi fare carico di situazioni non mie. E lo stesso diritto lo riconosco anche all’altro.

– Ho il diritto di commettere errori, accettandone le conseguenze.

– Ho il diritto di fare domande e di dire “non ho capito”.

– Soprattutto ho il diritto di dire di NO.

Questo mese abbiamo concluso un viaggio alla scoperta delle sfumature della nostra umanità. Spero che questo percorso abbia acceso in voi riflessioni, considerazioni e domande.

Se volete, potete condividere le vostre analisi con me via mail all’indirizzo dottoressa.marciano@gmail.com

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