La Cattedrale di San Prisco, uno scrigno di opere d’arte

Nuovo appuntamento con la rubrica curata da Salvatore Alfano.
cattedrale di San Prisco
Esterni della Cattedrale di San Prisco

Entrando nella Cattedrale di Nocera Inferiore si ha subito la sensazione di trovarsi in un sito di grande valore storico-artistico. L’interno rivestito di un abito tardo barocco, frutto dei continui rifacimenti voluti dai Vescovi a partire dal XVI secolo, è ricco di decori, tele, affreschi, statue e oggetti liturgici in oro e argento di pregevole fattura. Le opere visibili, però, rappresentano solo in parte la secolare storia del luogo.

Molto del vasellame sacro della Cattedrale, insieme ad un discreto numero di tele, sculture e paramenti sacri, sono attualmente esposti al Museo diocesano.  

La linea pittorica che caratterizza l’interno del Duomo nocerino è quella barocca di matrice solimenesca, anche se non manca qualche spunto più antico e delle pitture del primo novecento.

Angelo e Francesco Solimena hanno firmato varie opere presenti in Cattedrale, fra queste l’affresco della cupola nella Cappella del S. Rosario raffigurante “La gloria dei Santi in Paradiso” del 1671. In posizione corrispondente alla cappella si trova uno dei tre altari presenti nella chiesa, quello dedicato alla Madonna di Montevergine, sovrastato da un’interessante tela firmata da Angelo Solimena. 

Del 1712 il tondo di “San Marco”, opera di Francesco. All’evangelista Marco fu intitolata la chiesa nel 1838, per volontà del vescovo D’Auria (1834-1860). Originariamente il tondo era situato in confraternita, oggi lo si può ammirare sulla parete centrale del presbiterio.

Sempre nella Cappella del S. Rosario trova collocazione un’importante tela di matrice fiamminga, opera di Aert Mytens. Sui due altari presenti in fondo alle navate laterali trovano posto, a sinistra, quello dedicato alla Sacra Famiglia e, a destra, l’altare di san Prisco con il famoso sarcofago strigilato del III-IV secolo contenente le reliquie del Santo Vescovo.

Abbiamo accennato alla presenza nelle sale museali di un cospicuo numero di oggetti liturgici e statue, fra queste ultime va ricordato quantomeno il busto in argento di San Prisco, opera magistrale di ambito napoletano del 1771. La prestigiosa scultura fu commissionata dal vescovo Benedetto dei Monti Sanfelice e andò in processione lo stesso anno, il 9 maggio, e da allora la tradizione continua immutata.

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