Referenti diocesani del Cammino sinodale a Roma per fare il punto della situazione con tutte le diocesi italiane. Don Fabio Senatore e Giovanna Civale ieri e l’altro ieri sono stati all’Ergife Palace Hotel per definire i prossimi passi che porteranno alle sintesi diocesane.
L’appuntamento si è aperto con i saluti di mons. Stefano Russo, segretario generale della Cei, ed è poi proseguito con l’intervento del segretario del Gruppo di coordinamento nazionale del Cammino sinodale, mons. Valentino Bulgarelli. Due i temi approfonditi: il Cammino sinodale e gli incontri regionali; la sintesi diocesana: obiettivi, indicazioni metodologiche e scenari. Questa mattina c’è stato un’esercitazione pratica su come arrivare alla sintesi diocesana.
«Se lo Spirito non ci sarà non ci potrà essere Sinodo»
Nel suo intervento, mons. Russo ha detto: « Il protagonista è lo Spirito e se lo Spirito non ci sarà, non ci potrà essere Sinodo. Dal marzo 2020 – ha precisato – niente sembra più scontato, nemmeno la presenza. Oggi vorrei che ognuno si sentisse benedetto».
«Per un cammino sinodale che si rispetti – ha aggiunto il Segretario generale della Cei –, ognuno di noi deve sentirsi colmato dallo Spirito Santo. Mi interessa molto questo verbo ‘colmare’ perché dice la totalità della nostra vita e delle nostre azioni. Niente può essere lasciato da parte o riservato rispetto a ‘questo vento impetuoso’. Da questa grande disponibilità credo che si debba ripartire».
L’ascolto è l’ingrediente fondamentale
Ingrediente fondamentale per continuare il cammino sarà l’ascolto: «So della bellezza delle cose che stanno avvenendo in diocesi. So di quanti percorsi interessanti stanno nascendo, guidati proprio da questo desiderio di ascoltarsi, di donarsi del tempo, di fare spazio nel cuore perché tutti possano sentirsi accolti perché ascoltati. Mi sembra di poter dire che l’ascolto oltre che di tempo, di ore o di minuti, abbia bisogno anche di spazio. Lo spazio interiore dell’ascolto che ha a che fare con la nostra vita interiore».
E infine un invito: «Andiamo avanti con coraggio passo dopo passo. Sapendo che questo è sicuramente un tempo di grazia. Lasciamo spazio allo Spirito che quando interviene spariglia e cambia le cose. È in gioco davvero il nostro volto e il nostro cuore. È da qui che potremo vivere una nuova Pentecoste».
Camminare con le persone
«L’intenzione del Cammino è ritrovare l’entusiasmo delle persone e camminare con loro. È un tempo impegnativo. Stanno cambiando le domande, le situazioni. A maggior ragione, l’esercizio che faremo di sintesi sarà determinante». Così mons. Valentino Bulgarelli durante l’incontro nazionale dei referenti diocesani del Cammino sinodale delle Chiese che sono in Italia.
«Non sarà solo un esercizio metodologico. È veramente vivere un momento spirituale che rigeneri una comunità. È attenzione donata agli uomini e alle donne di oggi», ha precisato il sottosegretario e segretario del Gruppo di coordinamento nazionale del Cammino sinodale della Cei,
Esercitarsi a prendersi cura della comunità
«È certamente un esercizio del prenderci cura – ha aggiunto mons. Bulgarelli –. È la sfida più impegnativa: come la Chiesa può essere partner affidabile e credibile per il mondo di oggi». Il sottosegretario della Cei ha poi posto una domanda: cosa cercano gli uomini e le donne di ieri, di oggi e domani? «Essere cercati, amati e ascoltati. La comunità cristiana può raccontare la buona notizia che ama, cerca e ascolta. Il tempo dell’ascolto non è un tempo passivo ma, come scrivono i vescovi italiani, è già un tempo di annuncio».