Manifesti funebri contro il vescovo Giuseppe Giudice sono stati attaccati, questa mattina, sulle cantonate di diversi comuni della Diocesi. L’annuncio funebre riportante il nome del Pastore della Chiesa nocerino-sarnese è comparso nelle città di Nocera Inferiore, Nocera Superiore, ma anche a Pagani e Sarno. Non sarebbero state risparmiate nemmeno le altre cittadine del territorio diocesano. Una rappresaglia di cattivo gusto, che richiama atti di notoria cultura criminale.
I manifesti intimidatori
I manifesti listati a lutto con il nome del Vescovo lo accusano di aver «tragicamente ucciso e oltraggiato le nostre feste patronali». A sottoscrivere il manifesto «bande musicali, fuochisti, ambulanti, giostrai, ditte delle luminarie e molti commercianti che ancora piangono un periodo buio per la crisi legata al Covid ed ora continuano a non lavorare per una scelta disonesta e ingiusta». L’annuncio funebre si chiude così: «Un grave lutto ha colpito il nostro agro, ma uniti vinceremo contro il vescovo».
La decisione di venerdì 1 aprile
L’azione al limite della violenza scaturisce dalla decisione di sospendere le processioni assunta venerdì scorso dal vescovo con i sacerdoti della diocesi durante l’assemblea del clero. Insieme avevano evidenziato che è sì «terminato lo stato di emergenza pandemico, ma non è finita la pandemia. Il Covid-19 continua a diffondersi e si contano ancora vittime. Le nostre comunità – si legge nel comunicato diffuso venerdì pomeriggio dalla Curia – sono, inoltre, scosse per il conflitto bellico in Ucraina, che richiede preghiera per la pace, sobrietà e carità nei confronti dei fratelli che hanno perso tutto sotto i bombardamenti».
Alla luce di queste considerazioni, raccogliendo l’invito «alla prudenza, evitando gesti e comportamenti che potrebbero potenzialmente essere rischiosi» arrivato dalla Congregazione vaticana del Culto divino e la disciplina dei sacramenti, «l’Assemblea del clero in unità con il Vescovo ha deciso di sospendere le processioni fino a data da destinarsi». Una decisione che non vuole essere una chiusura, ma «un tempo propizio affinché possa aprirsi una riflessione più ampia e costruttiva sulla pietà popolare e le sue manifestazioni esteriori».
La solidarietà del sindaco De Prisco
Ferma condanna del vile atto intimidatorio dalle istituzioni locali. In prima linea i sindaci di Pagani, Lello De Prisco, e di Sarno, Giuseppe Canfora. I primi cittadini avevano chiesto un incontro al Vescovo per parlare della decisione di sospendere le processioni fino a data da destinarsi. Tuttavia, alla luce del macabro manifesto, hanno espresso nettamente la loro condanna.
«Ritengo doveroso sottolineare la mia ferma condanna contro gli atti intimidatori e gli atteggiamenti aggressivi che si stanno perpetrando nei confronti del capo della Chiesa diocesana, mons. Giuseppe Giudice. I toni violenti assunti in seguito alla decisione dell’Assemblea del clero diocesano di non procedere con la ripartenza delle processioni fino a data da destinarsi, non appartengono alle modalità delle disquisizioni civili, rispetto a cui si può manifestare consenso o dissenso, ma mai oltrepassare il limite della civiltà. Nella mattinata di domani presenterò al Vescovo il mio rammarico personale per la grave vicenda. Questi atti non solo oltraggiano le autorità religiose nelle vesti istituzionali e personali, ma danneggiano gli stessi commercianti, cittadini e le istituzioni tutte», ha scritto il sindaco di Pagani, Lello De Prisco, sulla sua pagina Facebook.
Il sindaco Canfora vicino al Vescovo
«Esprimiamo profonda solidarietà e vicinanza al Vescovo per il vile attacco subito attraverso l’affissione di un manifesto funebre nei Comuni dell’Agro. Un atto intimidatorio gravissimo da condannare con fermezza. Questa non è civiltà, questa è barbarie. Non è tollerabile esprimere il proprio dissenso rispetto a una decisione assunta dall’Assemblea del Clero, usando un linguaggio intimidatorio e camorristico. A mons. Giuseppe Giudice la nostra ferma e piena solidarietà», il commento del sindaco di Sarno, Giuseppe Canfora.
A Nocera Superiore manifesti coperti
«L’indecoroso manifesto di lutto affisso abusivamente nell’Agro è un vergognoso tentativo, nei modi e nella forma, di intimidire il Vescovo della Diocesi, Mons. Giudice, all’indomani della decisione di sospendere le processioni a data da destinarsi.
Lo sparuto gruppo di squadristi autore di questo attacco alle Istituzioni religiose merita la ferma condanna da parte nostra e della comunità sana di devoti rispettosi delle fede e della Chiesa. Nell’esprimere piena solidarietà e vicinanza a S.E., ho disposto, ad horas, con il Comando di Polizia Locale ed il Servizio Affissioni, la copertura dei manifesti abusivi sul territorio di Nocera Superiore.
Quando la fede si trasforma in paganesimo diventa strumento di fanatismo nelle mani di chi oltraggia la persona e l’Istituzione ecclesiastica danneggiando il significato autentico della devozione e della cristianità, al di là dei comportamenti e delle decisioni assunte», l’espressione di solidarietà e di azione disposta dal sindaco di Nocera Superiore, Giovanni Maria Cuofano.
La vicinanza del sindaco Torquato
«Esprimiamo condanna per i manifesti affissi contro il Vescovo della Diocesi per la decisione assunta in merito alla sospensione delle processioni per la Settimana Santa. Sono decisamente di cattivo gusto e in contrasto con lo spirito religioso che dovrebbe animare ogni buon fedele anche quando dissente dalle decisioni dell’autorità ecclesiastica. Al clero della Diocesi e a S. E. la nostra solidarietà», il commento del sindaco di Nocera Inferiore, Manlio Torquato.
La solidarietà di Michele Strianese
«In qualità di sindaco di San Valentino Torio e di presidente della Provincia di Salerno, esprimo la più ferma condanna degli atti intimidatori ed offensivi espressi, tramite uno squallido manifesto pubblico, ai danni di Sua Ecc.za Mons. Giuseppe Giudice, Vescovo della Diocesi di Nocera Sarno, cui esprimo la più profonda vicinanza e solidarietà personale e delle amministrazioni pubbliche che ho l’onore di rappresentare. Non è sicuramente in questo modo che si favorisce il dialogo tra la società civile e la Chiesa cattolica, in un momento già difficile per i motivi che tutti conosciamo. La crisi sanitaria da Covid-19 ancora imperversa e il conflitto bellico in atto si riflette pesantemente sull’Europa intera, dal punto di vista economico e sociale. Occorrono sempre tanta responsabilità e ponderatezza, principi sui quali tutti dobbiamo sempre puntare per ritrovare l’unità sociale e il valore della comunità», l’intervento del sindaco e presidente della Provincia di Salerno, Michele Strianese.
La vicinanza del sindaco Pagano
«In qualità di sindaco di Roccapiemonte esprimo la mia più ferma condanna rispetto agli atti intimidatori ed offensivi espressi tramite un vergognoso manifesto pubblico, nei confronti di Sua Eccellenza Mons. Giuseppe Giudice, Vescovo della Diocesi di Nocera Sarno, cui esprimo la più profonda vicinanza e solidarietà personale e delle amministrazioni pubbliche che ho l’onore di rappresentare. La pace si conquista con la democrazia e il dialogo, questi comportamenti portano sicuramente in direzioni diverse. Stiamo vivendo un momento storico complicatissimo, non possiamo perciò permetterci di perdere la calma», ha scritto in una nota il sindaco di Roccapiemonte, Carmine Pagano.
Vicinanza da San Marzano sul Sarno
«Condanno la campagna di discriminazione che, in queste ore, vede bersaglio il vescovo della Diocesi di Nocera-Sarno, monsignor Giuseppe Giudice. Lo stop alle processioni nell’Agro, nei prossimi mesi, non giustificano toni violenti e azioni macabre, come i manifesti funebri comparsi in tutto il comprensorio. Al Pastore della Chiesa dell’Agro va tutta la mia solidarietà di sindaca e di cattolica», il commento della sindaca Carmela Zuottolo.
La solidarietà di Corbara
Pietro Pentangelo, sindaco di Corbara, Comune che ha conferito la cittadinanza onoraria al Vescovo, ha espresso «a nome e per conto della comunità di Corbara solidarietà a Sua Eccellenza il Vescovo Monsignor Giuseppe Giudice che è stato vilmente attaccato con dei manifesti affissi nell’Agro. Un attacco deprecabile che non può essere accettato e va condannato senza mezzi termini. Non sono accettabili le parole ed offese scritte in quel manifesto. Sono altre le modalità con le quali esprimere contrarietà rispetto a scelte compiute».
Pentangelo ha aggiunto: «Pur consapevoli delle difficoltà e condizioni in cui versa la filiera degli operatori commerciali e di quanti lavorano nel settore di eventi è da condannare senza mezzi termini il metodo utilizzato contro la scelta compiuta dalla Diocesi di prorogare il divieto delle processioni religiose».
La solidarietà da Poggiomarino
Solidarietà e vicinanza al Vescovo Giuseppe anche dal sindaco di Poggiomarino, Maurizio Falanga, che sui canali social scrive: «Piena solidarietà al nostro Vescovo Mons. Giuseppe Giudice. In questo momento di tutto abbiamo bisogno tranne che di comportamenti così violenti e vergognosi. Si rispettino invece le decisioni delle Autorità nella consapevolezza che vengono prese nell’esclusivo interesse della comunità».
Anche il sindaco di Striano vicino al Vescovo
Ferma condanna al vile gesto arriva anche da Striano a nome del sindaco Antonio Del Giudice e di tutta l’Amministrazione comunale: «Piena solidarietà a S.E. Mons. Giuseppe Giudice, nostro Vescovo, per il vile gesto subito. Mai come in questo momento, abbiamo bisogno di stare uniti. Il Sindaco Antonio Del Giudice e l’Amministrazione Comunale».
La condanna di Europa Verde
«Solidarietà totale al prelato. Certe azioni, certe intimidazioni, vanno classificate come minacce, senza se e senza ma. Quanto accaduto ci fa capire quanto mondo criminale ci sia in certe processioni e manifestazioni religiose, troppo spesso contaminate dal marcio e dall’interesse economico. Siano individuati al più presto i responsabili e vengano assicurati alla giustizia senza minimizzare la vicenda», lo hanno detto Francesco Emilio Borrelli, consigliere regionale di Europa Verde e Dario Barbirotti, co portavoce provinciale di Europa Verde di Salerno.
Procura e forze dell’ordine individuino i responsabili
«Solidarietà al vescovo della Diocesi di Nocera Inferiore-Sarno, monsignor Giuseppe Giudice. Qualsiasi decisione sulle processioni nell’Agro non può accettare intimidazioni e minacce macabre. Procura e forze dell’ordine individuino i responsabili di questa vergognoso episodio che mette solo in cattiva luce la grande dignità dei fedeli di tutto il comprensorio», così Mario Polichetti, vice coordinatore regionale della Udc, che esprime vicinanza al Pastore della Chiesa dell’Agro.
«Quei manifesti funebri, comparsi in varie città dell’Agro, offendono tutti. C’è modo e modo di dissentire contro una scelta che, per molti, può essere sbagliata. Chiedo alle forze politiche del territorio di fare quadrato attorno a monsignor Giudice. Si attivi subito un tavolo di confronto sulle processioni e si individui una linea comune per i prossimi mesi. I violenti non possono averla vinta», ha chiosato.
Solidarietà da mondo politico nocerino
«Ritengo doveroso e necessario sottolineare la mia ferma e più assoluta condanna contro il contenuto di alcuni manifesti apparsi in queste ore in alcune città dell’Agro, come Pagani ma anche Nocera Inferiore, contro Sua Eccellenza, mons. Giuseppe Giudice. Penso che si sia perso del tutto il senso della misura. Non esiste solo la violenza fisica, perché anche questo tipo di messaggio lo è. Ed è inaccettabile. Siamo in un momento in cui le istituzioni vengono continuamente minacciate e ingiuriate da forme di violenza diversa. Da quella fisica a quella psicologica, che non è certamente meno pericolosa rispetto ad altre. Voglio ricordare a me stessa ed a ogni cittadino dei nostri territori che la Chiesa resta un’istituzione, ed il Vescovo è la sua massima autorità, che vanno al di là della questione di essere o meno credenti. Nello specifico, stiamo parlando di un tema strettamente legato a quello della sicurezza e trovo inconcepibile che Mons. Giuseppe Giudice non possa avere la libertà di esprimersi. Manifestare e discutere su argomenti a noi cari è legittimo, ma va fatto seguendo la linea e il principio del rispetto e del confronto, non quello dell’aggressione indiscriminata. Restate e restiamo civili. Ogni volontà va determinata sempre e solo nei luoghi istituzionali», il commento della consigliera comunale di Nocera Inferiore e candidata a sindaco, Tonia Lanzetta.
Arciconfraternita Madonna delle galline: «Gesto molto grave»
In un messaggio l’arciconfraternita della Madonna delle Galline di Pagani ha espresso la propria condanna: «Come tutti, anche noi siamo rimasti profondamente turbati dalla comparsa di alcuni manifesti funebri indirizzati chiaramente al Vescovo della Diocesi di Nocera-Sarno mons. Giuseppe Giudice. Crediamo sia un gesto molto grave, che non trova giustificazioni, ed è contrario allo spirito cristiano. Ancor più perché indirizzato al nostro Pastore, che, come tutti, merita rispetto. A lui va, pertanto, tutta la nostra solidarietà. A tutti, il nostro accorato appello alla continenza e alla sobrietà, valori irrinunciabili e da perseguire ad ogni costo. Affidiamo a Maria, Regina della Pace, le nostre preghiere, perché ci guidi sulla via della moderazione e del dialogo costruttivo».
La reazione dell’avvocato Ferrentino
«Le doglianze degli esercenti che vivono le feste patronali possono seppur essere condivise, non espresse però con l’odio e la tracotanza. Ho sempre detto che il dialogo è lo strumento che allontana il diavolo e ci rende comunità. Purtroppo la pandemia ha decretato un malessere generale che sta sfociando in una morte dei valori sacri. Non permettiamo di distruggere la fede che il nostro Gesù ci ha insegnato e le tante testimonianze dei Santi come anche la Santa Filomena», ha detto Raffaella Ferrentino, responsabile provinciale dell’Arciconfraternita di Santa Filomena.
«È accoglibile sotto ogni punto di vista la preoccupazione del nostro vescovo che è tutore dei suoi figli, ma in un’ottica di collaborazione potrebbe essere rivisitata la sua decisione con una processione simbolica che potrebbe soddisfare le esigenze dei fedeli che comunque hanno bisogno di certi atti spirituali per sentirsi parte della fede cristiana. Siamo vicini al Mons. Giudice che saprà sicuramente trarre le sue considerazioni per una rieducazione alla fede cristiana», ha aggiunto l’avvocato Ferrentino.
Nessuna presa di distanze dagli ambulanti
Un gesto inqualificabile che non ha suscitato la presa di distanze dell’associazione degli ambulanti. Infatti, in una nota firmata dal coordinatore regionale ANVA Campania e presidente provinciale ANVA Salerno, Aniello Ciro Pietrofesa, si legge che la decisione «di non far svolgere le processioni nell’Agro mette a rischio chiusura le numerose attività economiche fieristiche ambulanti».
«Non solo: anche i gestori dello spettacolo viaggiante, i numerosi esercizi di bar, pasticcerie, pub, pizzerie e i tanti lavoratori dello spettacolo musicale, che durante queste feste lavorano un po’ di più. La festa è festa se c’è l’insieme e cioè la processione, le bancarelle, le giostre, la musica, un insieme per dare risposte anche alla popolazione di una normalità ritrovata nel rispetto sempre delle norme di piena sicurezza», continua il sindacalista. Nessun accenno, invece, al manifesto intimidatorio nei confronti del Vescovo.