La zuppa di cozze del Giovedì Santo

La giornalista Laura Guerra, esperta di food, ci fa conoscere la tradizione tutta napoletana di servire la zuppa di cozze il Giovedì Santo
Foto dal web

La zuppa di cozze a Napoli, la sera del Giovedì Santo non manca mai. A casa e in tutti i ristoranti è uso portarla in tavola corredata con la sua bottiglietta di “olio forte” da aggiungere secondo il grado di piccantezza preferito. E’ un piatto che tiene insieme tradizione e devozione e la cui ricetta si tramanda di anno in anno e riunisce famiglie, gruppi di amici o viene gustata dai turisti alla scoperta della città.

Deve la sua origine alla golosità di re Ferdinando I di Borbone, re di Napoli dal 1759 al 1799; amante del buon cibo ed in particolare del pesce, che consumava in ricette elaborare e condite secondo i dettami della cucina francese. Fu il padre domenicano Gregorio Maria Rocco, suo consigliere spirituale, ad invitarlo a moderare i peccati di gola almeno durante la Settimana Santa. Perciò fu dato ordine ai cuochi di corte di preparare le cozze, il frutto di mare meno pregiato, in modo semplice.

Nacque così la zuppa di pomodoro e peperoncino piccante con le cozze. In breve il piatto si diffuse anche fra i ceti popolari ed i più poveri usavano i maruzzielli, le lumachine di mare che i pescatori avanzavano dalla vendita. Non si sa come, da allora è diventato il piatto da condividere la sera del Giovedì Santo, dopo aver visitato e meditato sul mistero dei “Sepolcri” esposti nelle chiese del centro antico.

Laura Guerra

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