Solenni Quarantore nella Casa Madre delle Suore Serve di Maria Addolorata di Nocera Superiore dal 28 aprile al 1° maggio. Il tema guida sarà “Con Madre Consiglia davanti all’Eucaristia per rinnovare la nostra chiamata”.
Un momento di preghiera intensa e meditazione che si inserisce nel percorso vissuto dalla Congregazione per il 150° anniversario della sua fondazione.
Le solenni Quarantore sono una tradizione iniziata proprio dalla fondatrice, la venerabile Maria Consiglia dello Spirito Santo, al secolo Emilia Pasqualina Addatis.
Si tengono ogni anno, da 138 anni, nei giorni in cui ricorre la festa della Madonna del Buon Consiglio, che ricorre il 26 aprile. Così come sperimentato durante gli ultimi due anni di pandemia, la preghiera collegherà e unirà tutte le comunità della Congregazione sparse nel mondo.
Si comincia alle 9.00 del mattino del 28 aprile nella comunità di Portaromana di Nocera Superiore e ogni giorno si ripeterà la stessa turnazione. Dopo Nocera si continua, alle 10.00, con la comunità di Ruteng in Indonesia, a cui segue la comunità di Napoli.
I turni interesseranno nuovamente Ruteng e poi, successivamente, Ezpeleta in Argentina, Guadalajara in Messico, Roma, nuovamente Ezpeleta, poi Isernia e infine, in contemporanea alle 18.00 ore italiane, le comunità di Nocera Superiore e di Ottawa in Canada.
«Mentre ci prepariamo alla celebrazione finale dei 150 anni della fondazione, vogliamo vivere questi giorni eucaristici con madre Consiglia per rendere grazie per il dono della vita, della chiamata, e, mosse dalla misericordia, rinnovare il nostro servizio con umiltà, docilità e apertura allo Spirito», si legge nell’invito della Congregazione guidata dalla priora generale, madre Maria Zingaro.
Domenica 1° maggio, alle ore 15.00, tutte le comunità si collegheranno in contemporanea via Zoom per un’ora di adorazione animata dalle religiose che vivono a Nocera Superiore, a Roma e a Ruteng.
Dalla Casa Madre guidata da suor Agnese Pignataro e da tutte le comunità sparse nel mondo si alzerà la «supplica per l’umanità intera che soffre a causa delle guerre, delle tante violenze, della mancanza di senso, dell’abbandono e della solitudine».
