Nel Burkina Faso c’è un pezzo di cuore della comunità parrocchiale di Santa Maria delle Grazie di Angri. Dopo due anni e mezzo di lontananza a causa della pandemia don Ciro Galisi è potuto tornare a riabbracciare la comunità missionaria di Tampellin, (in provincia di Koupéla), una zona molto complessa dell’Africa.
Ad affiancare don Ciro nel suo viaggio sono stati alcuni medici e volontari dell’associazione BAOBAB Amici di Tampellin. Prima tappa il Piccolo Cottolengo Burkinabé a Ouagadougou, capitale del Burkina Faso, gestito dall’Opera Don Orione per visitare il centro medico e portare un saluto ai missionari dell’Opera.
Un viaggio che don Ciro ha raccontato giorno per giorno in un simbolico diario social ricco di foto e negli occhi dei bimbi e dei giovani della missione “Il Buon Samaritano” si scorge il desiderio di un futuro da costruire e la riconoscenza verso chi ha teso loro una mano.
“Carissimi fedeli – scrive don Ciro – continua la nostra missione per assicurare ai nostri bambini il necessario per una crescita dignitosa, bambini che da 2 anni continuiamo con l’adozione a distanza. Abbiamo ricevuto una bella accoglienza con i canti e la presenza del provinciale dei padri di don Orione e il capo villaggio. Il Signore ci sta guidando in questa opera di misericordia per alleviare i problemi di queste famiglie povere di tutto. È stato molto emozionante quando sono entrato nella nostra scuola “Il Buon Samaritano ” dopo 2 anni e 3 mesi”.
Don Ciro, infatti, ha portato ad Angri l’opera già iniziata a Nocera Inferiore con l’associazione “Il Buon Samaritano” e coinvolto tutta la comunità parrocchiale in un abbraccio d’amore verso la comunità di Tampellin con il sostegno alla missione, al dispensario sanitario e alla scuola “Le Bon Samaritain”.
Caro diario, e fu sera e fu mattina
“Carissimi fedeli oggi ci aspetta una giornata impegnativa perché dobbiamo sistemare le cose inviate con il container, sia per la scuola “Le Bon Samaritain”, sia per il dispensario sanitario e sia per i prodotti alimentari per le famiglie dei nostri bambini. Nel pomeriggio devo visitare i villaggi dove ci sono i bambini che abbiamo adottato a distanza, per verificare le loro condizioni e come sono cresciuti dopo due anni. Continuiamo a portare avanti la nostra missione grazie alla vostra disponibilità e la vostra carità”.
Un viaggio che per don Ciro ha riservato anche l’emozione di vedere realizzato un progetto molto caro, la costruzione e l’intitolazione di una paiotta in memoria della mamma Filomena.
Ma c’è ancora tanto da fare per una comunità che ha così poco e tra i progetti in cantiere c’è anche la scuola di arte e mestieri “Don Enrico Smaldone” per gli adolescenti che non continuano la scuola, in modo che i giovani possano imparare un mestiere e riuscire a sostenere sé stessi e la propria comunità.
Ora don Ciro è tornato a casa, presso la comunità parrocchiale di Santa Maria delle Grazie in Angri e nell’ultimo post del suo caro diario ha affidato le speranze e l’abbraccio verso la comunità di Tampellin: “Sono tanti i pensieri, le emozioni, il voler aiutare in tante situazioni di sofferenza e di disagio, e tante volte sei impotente. Affido tutto alla Divina Provvidenza perché accompagni questi nostri fratelli ad emanciparsi e camminare sulla strada del Vangelo seguendo Cristo Gesù”.