Diocesi in festa per la canonizzazione di don Giustino Russolillo

Le comunità di San Marzano sul Sarno e a San Valentino Torio in fermento per l’evento di domani.
don Giustino Russolillo

Don Giustino, domani proclamato Santo da papa Francesco, era nel pieno della sua opera evangelizzatrice quando quasi un secolo fa aprì due case religiose sul territorio diocesano, a San Marzano sul Sarno e a San Valentino Torio.

I più anziani certamente avranno avuto modo di incrociare questo sacerdote morto il 2 agosto 1955, che domani papa Francesco proclama Santo.

Il sacerdote nato a Pianura il 18 gennaio 1891 consacrò la sua vita al sostegno del ministero sacerdotale e alla santificazione universale. In prima persona sperimentò le difficoltà a cui può andare incontro un giovane che desideri diventare prete. È per questo che promise al Signore, nel giorno della sua ordinazione presbiterale, il 20 ottobre 1913, che avrebbe speso la sua vita per quanti, senza mezzi, volessero consacrarsi a Dio.

Il 18 ottobre 1920 diede vita ai Padri vocazionisti e un anno dopo, il 2 ottobre 1921, iniziò l’esperienza delle Suore vocazioniste; dopo la morte nacque l’Istituto secolare delle Apostole Vocazioniste della Santificazione Universale. Un esempio di santità sacerdotale e ministeriale, è stato parroco di San Giorgio Martire in Pianura dal 20 settembre 1920 fino al giorno della sua morte.

«A San Marzano – dichiara madre Adelaide Savino, superiora a San Marzano sul Sarno – c’è una comunità con suore indonesiane e malgasce, che ci fa sperimentare la gioia e l’esultanza di tutto il mondo». La testimonianza di don Giustino possa contribuire ad «affermare la santificazione universale, per aiutare ogni cristiano a sviluppare il germe della santità», rimarca la religiosa.

Sentimenti condivisi anche da madre Assunta Salvatore, superiora a San Valentino Torio: «C’è grande entusiasmo. Tante persone sono state edificate dal Fondatore, che è stato più volte qui. Don Giustino ci chiedeva di pregare e aiutare i sacerdoti in tanti modi, è quello che continueremo a fare: essere mamme dei sacerdoti».

Il miracolo

Il miracolo per la canonizzazione è stato riconosciuto in seguito alla guarigione di un giovane vocazionista avvenuta nel 2016. Il religioso era stato rinvenuto a terra nella sua camera in mezzo a chiazze di sangue. Ricoverato in condizioni molto gravi, in coma, per danni all’apparato respiratorio, dopo due giorni di incessante preghiera fu messo a contatto con una reliquia del Fondatore. Le condizioni di salute cominciarono a migliorare in modo repentino, con le dimissioni arrivate il 3 maggio. Una guarigione inspiegabile per la scienza.

Il miracolo per la beatificazione è avvenuto nel 1998 ed è legato alla guarigione di una donna da un tumore alla vagina.

Chiesa in festa

Insieme al beato Giustino Russolillo saranno canonizzati: il laico e martire indiano Lazzaro, detto Devasahayam; César de Bus, sacerdote, fondatore della congregazione dei Padri della Dottrina cristiana; Luigi Maria Palazzolo, sacerdote, fondatore dell’istituto delle Suore delle Poverelle – Istituto Palazzolo; Charles de Foucauld, sacerdote diocesano; Maria Francesca di Gesù, fondatrice della Suore Terziarie Cappuccine di Loano; Maria Domenica Mantovani, cofondatrice e prima superiora generale dell’istituto delle Piccole Suore della Sacra Famiglia.

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