Maggio sul Chianiello per i devoti angresi alla Vergine Maria. Il territorio di Angri comprende, infatti, un pianoro posto a circa 200 metri sul livello del mare, raggiungibile a piedi in pochi minuti attraverso un sentiero di gradoni situato nei pressi del liceo “don Carlo La Mura”: si tratta del Chianiello.
Da esso vari sentieri, che si inerpicano attraverso la montagna, conducono a Lettere, Corbara e alle cime dei Monti Lattari, in particolare il Cerreto (1316 metri s.l.m.).
Da alcuni anni un’associazione di amici appassionati della montagna promuove, in occasione del mese di maggio, ogni giovedì pomeriggio, la recita del Rosario e la celebrazione della Santa Messa, con la partecipazione di varie comunità parrocchiali della forania di Angri con i rispettivi parroci.
Quest’anno gli appuntamenti hanno preso avvio il 5 maggio con la Celebrazione Eucaristica presieduta da don Antonio Mancuso, parroco della SS. Annunziata e di S. Maria del Carmine.
Il giovedì successivo ha visto la partecipazione di don Massimo Staiano, parroco di S. Maria Maddalena in Armillis in Sant’Egidio del Monte Albino (e vicario foraneo). Giovedì 19 ha celebrato l’Eucaristia don Ciro Galisi, parroco di S. Maria delle grazie, mentre il 26 maggio è toccato a don Luigi La Mura, parroco di S. Maria di Costantinopoli. La conclusione del mese mariano, lunedì 30 maggio, è stata affidata al parroco della Regina Pacis don Antonio Cuomo, che, prima della Santa Messa, ha guidato la preghiera della Via Lucis.
Ricca e variegata la partecipazione degli angresi, con giovani, anziani, famiglie, bambini, gruppi parrocchiali, che di volta in volta hanno affollato la radura, che quotidianamente è luogo privilegiato per gli amanti del trekking e delle passeggiate nel verde.
«Quest’anno – hanno scritto i promotori dell’iniziativa – l’intenzione di preghiera del Rosario e della Celebrazione Eucaristica è stata dedicata alla pace nel mondo. È stato bello partecipare a questi momenti che ci hanno uniti in un cuor solo, ci hanno fatto sentire la gioia di appartenere ad una grande famiglia che è la Chiesa e implorare con lei le benedizioni di Dio».
Antonio Pontecorvo