La scuola è finita, ma non per tutti

560 mila sono le ragazze e i ragazzi che terminano la terza media, mentre per l’Esame di Stato, a conclusione della secondaria, parliamo di 539.678 studenti e studentesse, tra interni ed esterni.
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Sono terminate le lezioni di questo anno scolastico di transizione dopo la pandemia, ancora segnato da diverse problematiche legate all’emergenza sanitaria (una delle questioni su cui si continua discutere, giusto per ricordarlo è quella sulla mascherina da tenere durante gli esami) ma, come sempre, c’è lo strascico degli esami: quelli di terza media, anzitutto, poi la maturità.

Quanti studenti sono coinvolti? 560 mila sono le ragazze e i ragazzi che terminano la terza media, mentre per l’Esame di Stato, a conclusione della secondaria, parliamo di 539.678 studenti e studentesse, tra interni ed esterni. I 522.873 candidati interni (sono gli studenti che hanno frequentato l’ultimo anno di corso dei percorsi di istruzione secondaria di secondo grado nelle istituzioni scolastiche del Sistema nazionale di istruzione) vengono dagli Istituti professionali (92.828), dagli Istituti tecnici (167.718) e dai Licei (262.327).

Sempre per restare sul piano dei dati, gli esami di terza media, che sono cominciati il 9 giugno, si concluderanno entro il 30 dello stesso mese. Sono previste solo due prove scritte, una di italiano e una relativa alle competenze logico-matematiche. Per italiano vengono proposte tre tipologie di tracce: testo narrativo o descrittivo (A); testo argomentativo (B); sintesi e comprensione del testo (C).

Ogni traccia di matematica – che riguarderà i temi affrontati durante l’anno – prevede invece problemi su tre tipologie di test: problemi matematici; quesiti a risposta multipla; quesiti a risposta aperta. Dopo gli scritti, l’orale, per accertare anche le competenze relative alla lingua inglese, alla seconda lingua comunitaria e all’insegnamento dell’Educazione civica.

Per la Maturità si torna in presenza con le commissioni presiedute da un presidente esterno e composte da commissari interni.

Si parte il 22 giugno con la prima prova scritta di italiano, predisposta su base nazionale. Il giorno dopo (23 giugno) ci sarà la seconda prova scritta, diversa per ciascun indirizzo, che riguarderà una disciplina tra quelle caratterizzanti il percorso di studi. Sarà predisposta dai singoli istituti, che potranno così tenere conto di quanto effettivamente svolto dai ragazzi durante l’anno scolastico, anche in considerazione dell’emergenza pandemica.

Infine l’orale: si aprirà con l’analisi di un materiale scelto dalla commissione (un testo, un documento, un problema, un progetto) per continuare con la verifica delle competenze di Educazione civica e la presentazione delle esperienze fatte nell’ambito dei Percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento.

Gli esami, però, non sono solo dati organizzativi. Sia per i ragazzi delle medie e forse ancor di più per chi affronta la maturità, l’esperienza forte è quella del “passaggio”.

Della “messa alla prova” come ha anche sottolineato il ministro Bianchi. Ed è effettivamente questo un punto decisivo: chi si avvicina all’esame, insieme alla “tranquillità” cui invita lo stesso ministro, e all’”entusiasmo” – ancora Bianchi ne ha parlato – deve portare con sé il desiderio di andare avanti, di superare l’ostacolo, inteso come una conquista di consapevolezza e sicurezza di sé.

Siamo di fronte, per tutti, a un momento di verifica finale di un percorso fatto per anni. L’augurio è che diventi per ciascuno un successo – a prescindere dalle votazioni conseguite – nel cammino inevitabile della crescita.


Alberto Campoleoni

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