Piero Angela per la scuola italiana

Il grande lavoro di Piero Angela, riconosciuto da tanti nomi autorevoli della comunità scientifica non solo italiana.
Foto di Dariusz Sankowski da Pixabay

«Occorre avere una educazione di massa anche scientifica e Piero Angela è stato un esempio sia per la televisione sia per la scuola. L’importanza del lavoro di Angela si capisce solo se si pensa che perfino riviste come Le Scienze e Focus raggiungono un numero limitato di lettori, mentre la sua platea televisiva è molto più vasta».

Sono le parole del Premio Nobel per la Fisica Giorgio Parisi, pronunciate all’indomani della scomparsa del giornalista che ha dedicato gran parte del suo lavoro alla divulgazione scientifica. 

E l’affondo di Parisi alla scuola non si fa attendere. Già in altre occasioni critico verso programmi ministeriali “vecchiotti”, il Nobel fa notare come gli studenti seguano con curiosità e interesse maggiori una puntata di SuperQuark piuttosto che il tecnico di laboratorio scientifico della propria scuola.

E conclude sottolineando, con sottile rammarico, il carattere ancora fortemente umanistico del sistema scolastico italiano che limita le Scienze solo ad alcuni indirizzi di studio. Mutamenti climatici, precarietà delle risorse energetiche, delicato equilibrio uomo-ambiente sono emergenze che gli scienziati affrontano con il proposito di giungere ad una risoluzione.

L’uomo comune può, però, comprenderne il “perché”, assumere comportamenti atti a limitarne le conseguenze devastanti, in altre parole, formarsi ad una “coscienza”.  Ma occorrono conoscenza ed eticità.

Il grande lavoro di Piero Angela, riconosciuto da Parisi e da tanti altri nomi autorevoli della comunità scientifica non solo italiana, sicuramente sarà da annoverare in una storia della scuola italiana ancora da scrivere.

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