Quando l’amore diventa una prigione

Vi sono storie d’amore che si tramutano in relazioni tossiche. Ecco i campanelli d’allarme a cui prestare attenzione.
Foto di Goran Horvat da Pixabay

A volte l’amore diventa una prigione. Storie che nascono con i migliori presupposti si trasformano in poco tempo in veri e propri circoli viziosi. Gli studi psicologici sul tema hanno identificato diverse tipologie di relazioni tossiche che vedono l’intreccio di determinate strutture di personalità. Come se ci fosse un incastro patologico che rende difficile riuscire a vivere questo sentimento in modo funzionale.

Generalmente in questi casi si crea un rapporto di dipendenza e/o di codipendenza, in cui la parte prevaricante (spesso di tratta di personalità narcisistiche) fa leva sulla parte dipendente affettivamente del partner. Quest’ultimo vede nella relazione l’unico spazio dove sperimenta il suo valore e farebbe di tutto, anche accettare briciole di attenzione, per rimanere in tale condizione. Il primo necessita del secondo per sentirsi forte e potente e il secondo necessita del primo per sentirsi amabile. 

È estremamente importante identificare per tempo alcuni campanelli di allarme: 

– La presenza di violenza (verbale o fisica). Molto spesso si confonde la violenza scambiandola per passionalità, ma non c’è nulla di più lontano dalla realtà. Una relazione sana non necessita di ricorrere alla violenza, di nessun genere, per tenere le persone unite.

Scontri costanti. L’assenza di ascolto del partner, il concentrarsi solo sullo stabilire la propria supremazia sull’altro impedisce ai partners di riuscire a conoscersi e a mediare per trovare dei reali punti d’incontro.

Sensazioni sgradevoli. Vivere una relazione tossica induce i partners a esperire una serie di emozioni e sensazioni non piacevoli, come il sentirsi costantemente in ansia (sentire spesso tachicardia, sensazione di agitazione psicofisica, e gli altri correlati fisiologici dell’ansia) o profondamente insoddisfatti (sentirsi frustrati e/o arrabbiati, frequentemente tesi nel corpo e pronti all’attacco). Questi stati emotivi influenzano la quotidianità della coppia, perpetuandone il circolo vizioso.

Sentirsi senza energie. Vivere come intrappolati in un labirinto, senza via d’uscita, spinge i partners a ruminare e rimuginare costantemente alla ricerca di una soluzione per cambiare la situazione. Purtroppo questa condizione di stress cronico affatica e scoraggia, facendo incarnare agli stessi un profondo senso di impotenza.

Puntare ad una relazione sana significa, invece, intraprendere un rapporto con l’altro fatto di confronto e supporto reciproco dove lo stare insieme genera una sensazione di sicurezza e di protezione.

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