Don Vincenzo Spinelli, un primo mese colmo di gratitudine

Nel giorno in cui ritornano presso la Cattedrale di San Prisco i festeggiamenti in onore della Madonna del Rosario ricordiamo il primo mese di don Vincenzo alla guida della comunità parrocchiale.

Dallo scorso mese di settembre don Vincenzo Spinelli ha ricevuto il testimone della Cattedrale di San Prisco a Nocera Inferiore.

Nel rinnovargli i nostri auguri per il nuovo cammino, vi proponiamo la lettera di saluto che don Vincenzo ha rivolto ai fedeli nel giorno del suo insediamento.

Matto è chi spera che nostra ragione /

possa trascorrer la infinita via /

che tiene una sustanza in tre persone

(Purgatorio III, 34)

Anche Dante aveva compreso che il nostro intelletto non può comprendere il mistero trinitario del nostro Dio, così infatti scriveva nella Divina Commedia nel canto III del Purgatorio. E anche noi per quanto ci sforziamo, a volte non riusciamo a comprendere fino in fondo il mistero del suo disegno sulle nostre vite.

Perché proprio io? E’ la domanda che sorge all’inizio di ogni vocazione e ritorna ogni qualvolta arriva un’ulteriore chiamata a seguirLo. Questa domanda è risuonata fortemente ancora una volta nella mia vita negli ultimi tempi, da quando mi è stata proposta questa nuova missione.

Con la consapevolezza di non essere in grado di dare una risposta esaustiva a questa domanda, non resta altro che rendere grazie a Dio Padre per il suo amore intramontabile, come amava definirlo il beato Giovanni Paolo I, verso la mia povera persona.

Rendo grazie a Dio Padre per il dono della paternità del vescovo Giuseppe.

Grazie eccellenza per la premura paterna che da sempre avete nei miei riguardi. Grazie per la fiducia nell’affidarmi questo nuovo incarico. Ora possiamo dirlo, non è stato semplice convincermi e far fronte ai miei timori e alle mie resistenze di fronte ad una missione che vedevo troppo alta per me.

«Ahimé, Signore Dio, ecco io non so parlare, perché sono giovane». Ma il Signore mi disse: «Non dire: Sono giovane, ma va’ da coloro a cui ti manderò e annunzia ciò che io ti ordinerò. Non temerli, perché io sono con te per proteggerti». (Ger 1, 6-8)

Questa parola del profeta Geremia, risuonata nella bella esperienza fatta da noi preti giovani con vostra Eccellenza a Farfa, è stata balsamo per le mie incertezze e i miei dubbi. Ripensando alla mia vocazione sacerdotale ho pronunciato ancora una volta il mio “Eccomi, manda me!” (Is 6,8). Così da poter essere prete, citando le parole di papa Francesco, a immagine del Buon Pastore, uomo di misericordia e di compassione, vicino alla sua gente e servitore di tutti.

Rendo grazie a Dio Padre per il dono della presenza nella mia vita di don Mimmo: padre, fratello, amico e confratello nel sacerdozio e da oggi mio predecessore in questa comunità.

Grazie caro don per la tua presenza silenziosa e costante nel mio cammino di fede, di vocazione e di sacerdozio. Questa comunità sarà sempre pronta ad accogliervi e resterà anche casa vostra.

E grazie anche a nome loro per tutto il bene che avete dimostrato in questi anni per la crescita di questa comunità.

Rendo grazie a Dio Padre per la mia famiglia che da sempre mi sostiene, mi supporta e mi sopporta.

Rendo grazie a Dio Figlio che come compagno di viaggio similmente ai discepoli di Emmaus fa ardere il mio cuore mentre cammino con Lui e come Buon Samaritano versa l’olio della consolazione e il vino della speranza sulle ferite della mia umanità.

Rendo grazie perché attraverso di Lui posso vivere la fraternità dell’amicizia di tanti che anche questa sera sono qui a mostrare il loro affetto e la loro stima. Rendo grazie a Dio Figlio per il dono dei miei confratelli della diocesi e in particolare quelli della forania di Nocera Inferiore, vengo tra voi come fratello e compagno di viaggio e per il bene delle comunità di questa antica e bella città dell’agro lavoreremo in comunione tra noi e con il nostro pastore.

Rendo grazie a Dio Figlio per il dono dei confratelli amici che sono giunti da varie diocesi della Campania, grazie per la vostra presenza; so che posso contare su di voi e anche voi potete contare su di me.

Rendo grazie per i tanti amici, i seminaristi e parenti che in questi anni il Signore ha posto sul mio cammino mostrando il volto bello della fraternità e dell’amicizia vissuta nella sincerità del cuore. Grazie per la vostra presenza.

Rendo grazie a Dio Spirito Santo che come vento soffia dove vuole e ne senti la voce, ma non sai da dove viene né dove va (Gv 3,8) e in questi anni mi ha sempre condotto e illuminato nella guida delle comunità affidatemi.

Rendo grazie a Dio Spirito Santo per la comunità di S. Alfonso in Sarno che ho guidato negli ultimi 3 anni.

Grazie a voi in questi anni ho potuto sperimentare la bellezza e le difficoltà di essere pastore di un gregge. Vi ho voluto bene dal primo giorno che ci siamo incontrati e continuerò a farlo. Ciascuno conosce il bene l’affetto e la stima e come me porterà nel cuore non solo il ricordo di questi anni, ma soprattutto i sentimenti di amicizia e di bene che il Signore ha seminato nei nostri cuori.

Rendo grazie a Dio Spirito Santo per la stima e l’amicizia reciproca con il sindaco di questa città, l’avv. Paolo De Maio. Grazie per la presenza di questa sera e sono sicuro che guidati dal soffio dello Spirito, per il bene e l’edificazione della comunità, sapremo collaborare anche nella diversità degli ambiti delle nostre missioni. Un ringraziamento anche alle altre autorità civili e militari presenti a questa celebrazione.

Ed infine, ma non per importanza, rendo grazie a Dio Spirito Santo per il dono dell’amata comunità di San Prisco, che da oggi ho l’onore e l’onere di guidare come pastore. Torno tra voi in punta di piedi e come padre vorrei mettermi accanto a ciascuno di voi per poter camminare insieme e correre verso la meta, come ci ricorda l’apostolo Paolo.

In questa comunità sono nato, ho mosso i primi passi nella fede, i primi passi nella vocazione e i primi passi nel ministero. Oggi torno in mezzo a voi come pastore e guida della comunità per volontà del nostro vescovo.

In comunione con lui, in continuità con chi mi ha preceduto e con un entusiasmo rinnovato iniziamo a scrivere da oggi una nuova pagina di storia di questa bella e antica comunità, saranno, con la vostra collaborazione, pagine intrise della buona novella del Vangelo e che profumano di Resurrezione.

Grazie a quanti hanno curato questa celebrazione, a partire dal cerimoniere, dai gruppi della comunità e da quanti hanno messo a disposizione le loro maestranze per il momento di agape fraterna che seguirà a questa solenne celebrazione.

A San Prisco nostro amato patrono e alla Madonna del Rosario che veneriamo particolarmente in questa comunità affidiamo fin da ora il nostro cammino e tutti i nostri progetti perché possano corrispondere sempre al sogno di Dio per questa comunità.

Vi chiedo un’ultima penitenza, oltre a quella che avete già fatto ascoltando le mie parole: una preghiera per il nostro vescovo e per il vostro parroco!

E facendo nostre le parole del beato Giovanni Paolo I chiediamo al Signore di continuare a vegliare su ciascuno di noi:

Stammi ancor vicino, Signore.

Tieni la tua mano sul mio capo,

ma fa’ che anch’io tenga il capo

sotto la tua mano.

Prendimi come sono,

con i miei difetti, con i miei peccati,

ma fammi diventare come tu desideri

e come anch’io desidero.

Amen

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