“Si può dare di più” è il progetto che vede insieme la Caritas diocesana, il Comune di Nocera Inferiore e l’Asl Salerno per l’inclusione sportiva dei ragazzi diversamente abili.
L’iniziativa presentata questa mattina al Palazzo di Città di Nocera Inferiore coinvolgerà 50, tra bambini e giovani, di età compresa tra gli 8 e i 18 anni residenti a Nocera Inferiore.
Un risultato raggiunto grazie alla collaborazione tra i partner istituzionali, ma soprattutto grazie alla disponibilità delle associazioni sportive.
Tre le discipline che saranno messe in campo in maniera gratuita: bask-in, si tratta del basket per i diversamente abili; l’atletica leggera paraolimpica; il rugby, che si rivolge specialmente a coloro che soffrono di disturbi dello spettro autistico.
Gli allenamenti si terranno allo stadio San Francesco e al pallone pressostatico, per le prime due discipline, alla palestra della scuola di via Cafiero e al campo di Piedimonte per il rugby.
Il sindaco Paolo De Maio ha sottolineato: «I temi dell’inclusione e dello sport sono tra quelli su cui siamo maggiormente concentrati».
Per Domenico Della Porta dell’Asl si tratta di un «modello da esportare in tutti i comuni della provincia, perché lo sport è salute».
L’azienda sanitaria locale fornirà gratuitamente il supporto medico specialistico e le visite agli aspiranti atleti. Su questo punto è intervenuto Augusto D’Aniello, responsabile della Medicina dello Sport dell’Asl Salerno: «È importante ricordare a tutti che le visite di idoneità agonistica allo sport si fanno nei centri accreditati di Medicina dello sport, mentre le visita di idoneità non agonistica le fa il medico di base o uno specialista in Medicina dello sport. Attenzione, quindi, a questi aspetti».
Di Nardi: «La civiltà di una città si misura proprio su queste iniziative»
Don Vincenzo Di Nardi, direttore della Caritas diocesana, ha detto: «Il mondo della disabilità si caratterizza anche per la solitudine, con lo sport proviamo ad accorciare queste distanze, ridurre il rischio emarginazione».
Il sacerdote ha ringraziato per la collaborazione il Comune, l’ASL e le associazioni coinvolte. Si tratta di: A.S.D. Nocera Runners Folgore; Arci Uisp “A. Simeon”; A.S.D. T.G. Basket; A.S.D. Alfaterna; Centro Sportivo Italiano, Comitato Territoriale di Cava de’ Tirreni; Associazione di Protezione Civile “Noi con Voi”.
«Abbiamo messo insieme tante realtà per raggiungere questo importante obiettivo di sport e inclusione», ha detto don Di Nardi, ricordando che a lanciare l’idea è stata l’ex funzionaria comunale Carmela Pacelli.
Un progetto, ha rimarcato il direttore della Caritas Nocera-Sarno, «che il vescovo mons. Giuseppe Giudice ha accolto immediatamente, perché la civiltà di una città si misura proprio su queste iniziative».
Pacelli ha aggiunto: «Dare è il verbo fondamentale in questo percorso. Dà ognuno con i propri mezzi e risorse che ha messo a disposizione. Daranno tanto i futuri atleti, daranno di più perché riusciranno a superare dei limiti. Questo è un progetto di solidarietà e integrazione».
Per il momento si parte da Nocera Inferiore, ma don Di Nardi ha auspicato che il protocollo si possa estendere anche ad altri comuni ed associazioni del territorio diocesano.
E dalla Fidal Campania, la federazione di atletica, sono arrivati i complimenti della vice presidente Amalia De Martino: «State dando esempio e mettendo in risalto il valore supremo dello sport. Non potevamo mancare a questo invito che mette in evidenza lo sport nel suo senso pieno. Voi date tanto, ma questi ragazzi speciali vi daranno molto di più».
Sa. D’An.