L’arrivo della guerra, dopo due anni di pandemia, ha aggravato la già drammatica situazione economica che viveva il Paese. Nonostante il caro bollette e le entrate ridotte, Andrea De Rosa non si è tirato indietro di fronte al bisogno.
«Al momento è tutto fermo, non si lavora molto, ma almeno facciamo un’opera di bene». A parlare è il titolare dell’Hotel Santa Chiara di Nocera Inferiore. È tra coloro che hanno dato subito la propria disponibilità alla Caritas diocesana per ospitare, a titolo gratuito, chi arrivava in fuga dall’Ucraina.
Più di 30 i rifugiati accolti in struttura dall’inizio della guerra. Tante le storie alle spalle, da qui sono passati il rettore di un’Università e una docente che, mentre era ospitata, ha fatto degli esami online con Oxford dove adesso insegna. Su tutto questo fluire di vita primeggia il grande cuore di De Rosa.
I costi fissi vanno pagati lo stesso, i dipendenti anche, e nonostante le richieste siano poche, non fa mancare nulla alle famiglie ucraine, cercando di aiutarle a trovare casa o lavoro, o mettendo in rete amici e commercianti per sostenere i bisogni.
Un aiuto silenzioso, quasi nascosto, il suo, perché quando le cose che nascono dal cuore non hanno bisogno di megafoni.