Beato Tommaso Maria Fusco, una messa per l’anniversario della nascita

Le sue figlie spirituali hanno voluto ricordare il 191esimo anniversario della sua nascita con una Celebrazione Eucaristica presso il santuario della Madonna del Carmine
Uno scatto della S. Messa celebrata presso il santuario della Madonna delle Galline

Il 1° dicembre 1831 nasceva a Pagani Tommaso Maria Fusco, divenuto poi – all’età di 24 anni – don Tommaso, fondatore delle Figlie della Carità del Preziosissimo Sangue e oggi venerato come beato dalla Chiesa cattolica.

Ieri 1° dicembre le sue figlie spirituali hanno voluto ricordare il 191esimo anniversario della sua nascita con una Celebrazione Eucaristica presso il santuario della Madonna del Carmine detta delle Galline. A presiedere la Santa Messa don Antonio Lobefalo.

Hanno preso parte alla Celebrazione anche alcuni studenti del liceo “Mons. Bartolomeo Mangino”, della Scuola Media “Criscuolo” e della Scuola Media “Sant’Alfonso”, accompagnati dai docenti. Il mondo della scuola ha ancora una volta accolto l’invito giunto da suor Lionella Calderaro, postulatrice della causa di canonizzazione del sacerdote paganese.

Il beato Tommaso e i giovani

Una presenza assai significativa quella dei giovani, a cui il beato Tommaso Maria Fusco dedicò le sue migliori energie in vita in quella che considerò la sua missione primaria, ossia la loro formazione.

Riprendendo ampi stralci della relazione della preside del Liceo, Ezilda Pepe, si approfondisce il carisma del Beato.

Con acuta sensibilità sociale, si trovò a svolgere funzioni di supplenza rispetto all’assenza di ogni supporto socio-assistenziale nella realtà del suo tempo.

Per il Fusco la catechesi non poteva in alcun modo essere un passivo indottrinamento. La formazione integrale della persona aveva, come obiettivo primario ed ultimo, consentire a ognuno l’avvicinarsi alla fede, in quanto esigenza dell’animo.

Don Fusco, formatore e motivatore

Di qui l’istituzione della “scuola mattinale”, per i più piccoli, e delle “cappelle serotine” presso il Santuario della Madonna delle Galline e poi presso la chiesa del Corpo di Cristo, rivolte a quei giovani che oggi definiremmo “portatori di disagio socioeconomico e culturale”. La sua spiccata sensibilità e la sua umanità lo portarono a divenire per loro una figura di riferimento, quasi uno psicologo, un motivatore, un coach illuminato dalla fede.

Va ricordata anche la sua azione formativa rivolta ai sacerdoti. La sua casa divenne scuola di Teologia Morale per i presbiteri. I suoi seminari erano sempre fondati su riferimenti testuali e fonti documentarie, come attestato dalla presenza nella sua biblioteca personale di molti testi specialistici.

Alfonso e Tommaso

Colpisce l’analogia con il magistero esercitato da sant’Alfonso Maria de Liguori. Entrambi, Alfonso e Tommaso, pur avendo piena convinzione della necessità dell’evangelizzazione, al tal punto dal portarli a fondare congregazioni religiose oggi sparse nel mondo, scelsero di “vivere” Pagani. Pagani aveva bisogno di loro, Pagani aveva bisogno di Tommaso e ne ha bisogno ancora oggi.

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