Insieme si vince

Creare «un’associazione delle associazioni» per risolvere i problemi comuni: l’idea di Alfonso Vicidomini del Co.I.F.Im.
Alfonso Vicidomini con il sindaco di Nocera Inferiore, Paolo De Maio (al centro), ed Alfredo Comitino all’intitolazione al compianto Antonio Comitino del Centro servizi alle imprese di Fosso Imperatore

Le imprese vincono se stanno insieme. La pensa così Alfonso Vicidomini, presidente del Co.I.F.Im., Consorzio delle imprese di Fosso Imperatore a Nocera Inferiore

Fare squadra, è l’esperienza maturata nell’area industriale della città capofila dell’Agro, serve ad evitare gli errori del passato e fare fronte comune dinanzi alle difficoltà. 

«La piccola impresa fa i conti con un futuro sempre più orientato ad ambiti progettuali, di servizio, di ricerca e sviluppo e di comunicazione del valore, lontani dalle politiche produttive che nei decenni scorsi hanno permesso di affermarsi a tanti piccoli imprenditori. Per poter giocare il proprio ruolo ed essere competitivi su un mercato ormai globale sono necessarie dimensioni che permettano efficienza ed economie di scala oppure la collaborazione in un comune progetto di sviluppo».

Facile a dirsi, molto meno a farsi. Ci sono personalismi e obiettivi che non sempre coincidono. «Non è semplice sedersi intorno ad un tavolo e lavorare insieme alla costruzione di una sinergia che, inizialmente, è solo latente e potenziale», dice Vicidomini.

C’è bisogno di tempo per ideare, programmare e infine realizzare.

Ed è imprescindibile la motivazione: «Per “fare rete”, qualsiasi sia la forma, deve essere presente nell’imprenditore una forte spinta motivazionale a superare i preconcetti dei periodi precedenti e ad immaginare nuovi approcci relazionali e culturali, che non mancano di ricompensare chi ha saputo crederci».

Non sempre, però, c’è spazio per la micro, piccola e media impresa: «Per la complessità e onerosità del processo di introduzione dei nuovi prodotti o servizi».

Ecco perché la differenza è data dall’unione, anche solo per discutere delle cose da migliorare. È quello che prova a fare il Consorzio che guida da un anno: «Sono convinto che ci siano un bel po’ di problematiche che ci accomunano, e se abbiamo un partner, un socio che può dedicarsi ad un’attività specializzandosi avremo benefici tutti».

È il tempo di superare «diffidenza, sfiducia, incomprensioni, cultura demolitrice di sogni».

L’imprenditore, che prima dell’estate scorsa pure ha vissuto un periodo di forte tribolazione per il futuro della sua attività, rilancia: «È ora di mettere fine a questo “spro-cesso”, è ora d’iniziare un processo di comunicazione per trasferire valori, per far sì che diventino i propulsori principali alla motivazione, atta a permettere la sopravvivenza del sistema nell’interesse di tutti gli attori coinvolti».

In tutto ciò conta molto il contesto territoriale. Lo sviluppo di un’area consente di apportare benefici ad un territorio, «siamo tutti coinvolti verso un’unica visione: stare vicini alla nostra città».

Da qui l’idea di far nascere un’associazione delle associazioni: «Un contenitore unico che concentri tutte le informazioni consentendo in questo modo di analizzare, decidere e proporre progetti per il bene comune, parola tanto utilizzata ma di cui a volte non comprendiamo a pieno il significato».

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