Un’autorevole voce laica, quella del presidente Mattarella

Verso il discorso di fine anno. Le parole del capo dello Stato si levano sempre con indiscussa e serena autorevolezza.
Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella alla prima edizione di “L’Italia delle Regioni – Festival delle Regioni e delle Province autonome” (foto di Francesco Ammendola – Ufficio per la Stampa e la Comunicazione della Presidenza della Repubblica)

Ascolteremo il suo messaggio di fine anno con la stessa attenzione con la quale abbiamo seguito i suoi interventi nei difficili mesi scorsi. Così è stato anche il 16 dicembre quando, parlando al Corpo Diplomatico, il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha voluto esprimere sentimenti di ribellione e di angoscia per quanto di atroce e scellerato sta accadendo nel mondo a causa di guerre e violazioni della dignità umana.

“In un mondo sempre più interconnesso – ha detto agli ambasciatori – le sofferenze inflitte dalla guerra non stanno colpendo soltanto l’Ucraina. In ogni angolo del mondo cittadini di Paesi diversi e lontani tra loro, soffrono per le ripercussioni del brutale attacco russo”.

A questa considerazione ne ha fatto seguire un’altra che, pur non citandola, richiamava la tragedia iraniana. “…in questi giorni si assiste a ripetuti, brutali tentativi di soffocare le voci dei giovani che manifestano pacificamente per chiedere libertà e maggiori spazi di partecipazione. Questi comportamenti vanno fermamente condannati. Si condanna da sé uno Stato che respinge e uccide i suoi figli”.

A tenere insieme le due preoccupazioni è l’amara conferma che vengono così “violati” i diritti fondamentali di milioni di persone nel mondo, diritti che sono “le fondamenta delle nostre democrazie”. Mattarella cita un’immagine cara al premio Nobel per la pace, l’avvocata e pacifista iraniana Shirin Ebadi: la democrazia come una pianta che per essere bella va innaffiata ma anche esposta alla luce. In altre parole, la democrazia “se non viene sorvegliata dalla gente muore”.

Bandiera dell’Iran – foto archivio Sir

Ecco il monito del presidente della Repubblica reso ancor più vibrante dallo scandalo che ha coinvolto l’europarlamento in un momento particolarmente delicato e importante per la democrazia, la pace e la giustizia nel mondo.

Le responsabilità delle istituzioni nazionali, europee, mondiali, vengono richiamate e con altrettanta forza viene aggiunto che la deriva è arrestabile solo contrapponendo all’indifferenza un impegno culturale e morale da parte di ogni cittadino e di tutti i cittadini.

La voce laica del Presidente si leva con indiscussa e serena autorevolezza. Non mancano le risorse intellettuali e umani per questa lotta, Sergio Mattarella le ha riconosciute in molteplici occasioni evidenziandone la valenza educativa. Tocca anche ai media farle conoscere meglio come portatrici di speranza e di fiducia.

Ascolteremo tra pochi giorni il presidente della Repubblica, una voce che per amore della democrazia, della pace e della giustizia, prende le distanze dal frastuono di parole vane.

Paolo Bustaffa

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