Influenza stagionale: attenzione all’australiana

Nella settimana che è andata dal 26 dicembre 2022 al prima gennaio 2023, sono stati circa 719.000 i pazienti contagiati, per un totale di 6.850.000 casi a partire dall’inizio della sorveglianza, cominciata a metà ottobre.
influenza australiana
Foto di Myriams-Fotos da Pixabay

Il rapporto di Sorveglianza InfluNet, coordinato dall’ISS e dal Ministero della Salute, mostra come a partire da ottobre l’influenza (che quest’anno è detta Australiana – ceppo  A/H3N2) abbia cominciato a colpire soprattutto i bambini in età prescolare.

Risultano maggiormente colpiti i bambini al di sotto dei cinque anni. Il virus influenzale colpisce ogni inverno fino al 30% dei bambini per diversi motivi: perché non sono ancora immunizzati da un incontro con il virus, perché i più piccoli hanno un sistema immunitario meno maturo, perché sono particolarmente esposti al contagio partecipando ad attività scolastiche e di comunità.

Inoltre in questo inverno, dopo due anni di scarsa circolazione virale a causa delle massicce misure di prevenzione che hanno quasi azzerato la diffusione di molti virus, i bambini e i giovani che non hanno potuto “allenare” le loro difese immunitarie e possono essere più suscettibili a queste infezioni.  

L’influenza nei bambini rappresenta uno dei fattori principali della diffusione dei virus nella popolazione generale, con un aumento del rischio di infezione nelle popolazioni fragili di ogni età e negli anziani, di per sé a rischio di forme infettive gravi. Per questo la vaccinazione antinfluenzale dell’infanzia, specialmente nei più piccoli dai 6 mesi ai 6 anni, assume oggi un’enorme importanza sia in ambito medico che sociale. 

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