Tre nuovi accoliti per la Chiesa di Nocera Inferiore – Sarno. Si tratta di Salvatore Capriglione, della parrocchia di San Lorenzo Martire in Sant’Egidio del Monte Albino, Emanuele Ruggiero, della parrocchia di San Giacomo Maggiore Apostolo in San Valentino Torio, e Claudio Scisciola, della parrocchia di San Francesco di Paola in Pagani.
Li ha istituiti il vescovo mons. Giuseppe Giudice lunedì 13 febbraio nel corso di una solenne Concelebrazione Eucaristica che ha avuto luogo presso la Concattedrale di San Michele Arcangelo in Sarno e che ha visto la presenza di numerosi sacerdoti diocesani o provenienti dal Seminario “Ascalesi” di Napoli, dove i tre nuovi accoliti si stanno formando in vista del sacerdozio.
Salvatore, Emanuele e Claudio sono giunti così all’ultima tappa che precede il diaconato, “primo grado” del sacerdozio ministeriale. Da accoliti essi sono chiamati ad essere compagni di viaggio, secondo l’etimologia greca del termine. Abbiamo raccolto le loro voci a seguito dell’istituzione da parte del vescovo Giuseppe.
Le voci dei nuovi accoliti
«È stata una celebrazione solenne e allo stesso tempo molto semplice – ci ha raccontato Salvatore Capriglione -. L’ho vissuta intensamente. Particolarmente significativo per me è stato il momento della distribuzione dell’Eucarestia ai fedeli. Il ministero dell’accolitato mi interpella sempre più a vivere la mia vita avendo come modello Gesù Eucarestia, il Suo donarsi, il Suo farsi pane spezzato per noi e mi spinge sempre più a farmi “compagno di viaggio” di chi il Signore ha posto sul mio cammino».
«Erano tante le emozioni presenti in me durante il rito dell’istituzione – ha confessato Claudio Scisciola -. Ho sentito forte dentro di me la gioia di ricevere questo ministero, che mi mette al servizio innanzitutto dei fratelli e sorelle ammalati. Ero molto emozionato durante la preghiera di benedizione e la consegna della patena con l’ostia, ma mi sono abbandonato fiduciosamente nelle mani di Dio».
Molto emozionato anche Emanuele Ruggiero: «Ricevere un ministero a volte viene percepito solo come una tappa che porta al sacerdozio, ma non è così. Ricevere tra le mani il pane che diventerà il Corpo di Cristo fa assumere una responsabilità ancora più ampia nei confronti della Chiesa, ma soprattutto fa comprendere quanto la Chiesa si fidi di te dandoti questa responsabilità. Nel giorno in cui sono stato istituito accolito ho capito che nelle mie mani è stato affidato il tesoro più prezioso della Chiesa: l’Eucarestia».
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