Giornata mondiale dell’Orso polare: SOS estinzione

Perdere specie viventi ci riguarda da vicino. La soluzione al declino è il rispetto.
orso polare

Il 27 febbraio ricorre la giornata mondiale dell’Orso polare, un animale in passato famoso per essere il più grande carnivoro di terraferma esistente sul nostro pianeta, oggi icona dei cambiamenti climatici. Chi di noi non lo associa ad un pezzo di ghiaccio in via di scioglimento?

L’orso polare però non è il solo ad essere presente nelle “Liste Rosse” pubblicate annualmente dall’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura. Relazioni per informare su quali e quante specie animali e vegetali rischiano di scomparire, soprattutto su quali sono le cause che determinano i fattori di rischio.

In Italia sono 161 le specie di animali vertebrati e 194 le varietà vegetali ad essere a rischio di estinzione.

Le principali minacce sono la perdita di habitat, l’inquinamento, l’abbandono delle attività agricole tradizionali, i cambiamenti climatici e il turismo incontrollato (si pensi all’arrivo di migliaia di persone in ecosistemi delicati non adatti a sopportare il calpestio).

Perdere specie viventi non significa soltanto non poter più veder svolazzare, ad esempio, una cicogna, ma rendere sempre più difficile la vita stessa dell’uomo sul pianeta.

I più grandi scienziati dicono che la soluzione a questo declino si chiami rispetto: delle regole per ridurre le quantità e gli sprechi dell’energia e delle risorse che utilizziamo per vivere, dei posti che visitiamo, degli esseri viventi. Che abbiano ali, becco, pinne o gambe e braccia.

Come? Usiamo meno l’auto, accendiamo le luci solo quando servono, non facciamo gocciolare inutilmente i rubinetti, impostiamo la temperatura di casa al minimo, non abbandoniamo rifiuti, ricicliamo e ripariamo, non danneggiamo la natura. La Terra è un posto di tutti.

Nicoletta Fasanino, ingegnere specializzato in Ingegneria dell’Ambiente e il Territorio

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