Il profumo della sinodalità

Don Domenico D’Ambrosi rilegge il tema della sinodalità alla luce della sua esperienza pastorale e personale
Teramo: bassorilievo battesimo di Gesù, San Giovanni Battista – foto SIR/Marco Calvarese

Grazie, papa Francesco, per aver messo in programma di farci riscoprire e vivere la sinodalità della Chiesa nelle sue tre dimensioni essenziali: comunione, partecipazione e missione.

Vorrei cogliere insieme a voi la bellezza della sinodalità vissuta in alcune realtà della vita quotidiana: la famiglia e la comunità ecclesiale o parrocchiale. In verità, tutti gli ambienti, tutte le realtà dovrebbero avere e donare il profumo della sinodalità. Sì, perché – ne sono convinto – il primo ad aver fatto esperienza di sinodalità è Gesù, che ci ha detto e rassicurato: «Dove due o più sono uniti nel mio nome, lì sono io in mezzo a loro» (Mt 18,20).

E Lui, infatti, quando ha iniziato la sua missione, ha chiamato i dodici perché condividessero la sua missione. Nel vivere la missione, hanno imparato lo spirito di Gesù, lo stile di Gesù, il cuore di Gesù. E tutto questo lo hanno capito ed è entrato nel loro cuore strada facendo. Sinodo, infatti, vuol dire: camminare insieme.

Gesù aveva detto a loro: «Seguitemi, vi farò pescatori di uomini». Eccoli seguire Gesù ascoltarlo, vederlo mentre accoglie peccatori ed ammalati, mentre si china e si mette sulle spalle chi è nel buio e nelle ferite e nello sconforto della vita o nel fallimento di essa.

La sua tenerezza, la sua misericordia, il suo fermarsi a dialogare, il suo annunciare la buona e lieta Parola, il suo raccontare storie di vita quotidiana pregne di significati, incanta gli apostoli, li illumina, comprendono la Verità di Dio dalle opere che sta facendo.

Stanno alla scuola di Gesù, alla scuola del Maestro. Comprendono e si dicono dentro: «Così dovremmo parlare, operare anche noi!». Ci provano con fiducia e con gioia quando Gesù li manda a due a due ovunque per sperimentare e far sperimentare ciò: è la loro prima esperienza di sinodalità. E quando sarà la loro volta, dopo la Pentecoste, eccoli uniti nel nome del Signore per annunciare e compiere prodigi di fede e di amore. Non da soli, ma nel nome di Gesù; non loro al primo posto, ma Gesù; uniti nel suo nome. Essere uniti nel suo nome è: pace, luce, gioia, bontà, misericordia, perdono, umiltà, dare la vita, vittoria.

È la sua presenza viva ed operante attraverso di loro, attraverso di noi. È l’esperienza meravigliosa e fruttuosa della sinodalità, con Gesù in mezzo a noi oggi.

Partiamo. Incominciamo a vivere così, come Gesù con gli apostoli, come gli apostoli con Gesù. Ora tocca a noi: è l’esperienza universale della sinodalità!

Nei prossimi articoli affronteremo: la sinodalità in famiglia e la sinodalità nella Chiesa.

don Domenico D’Ambrosi

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