Una mostra per ricordare i 50 anni di pellegrinaggi diocesani a Lourdes è il segno permanente dell’importante ricorrenza vissuta dalla Diocesi.
Inaugurata il 23 febbraio, in occasione della decima Giornata diocesana del malato, l’esposizione allestita negli spazi del centro di spiritualità Santa Maria della Purità di Pagani sarà un segno tangibile del rapporto tra la Chiesa nocerino-sarnese e la città mariana.
L’occasione per ripercorrere anche la storia della PUACS, che si occupa dell’organizzazione dei pellegrinaggi, e soprattutto ricordare e riscoprire la figura del fondatore, il servo di Dio Alfonso Russo.
Insieme alla mostra, il vescovo mons. Giuseppe Giudice, a rimarcare l’importanza del 50° anniversario, ha anche voluto pubblicare Come pellegrini, libretto con una meditazione e la preghiera del Santo Rosario.
A precedere l’inaugurazione della mostra e la presentazione del libro, il 23 febbraio c’è stata la Santa Messa nel santuario di Gesù Bambino di Praga in Pagani.
Il Vescovo ha sottolineato che la celebrazione voleva essere un «abbraccio a chi è in un letto di ospedale o a casa, e a coloro che gli sono accanto, come Maria che è rimasta ai piedi della Croce».
Mons. Giudice ha proseguito: «Chi sta accanto all’ammalato e ci sta con il cuore sa cosa è la sofferenza». Poi ha richiamato tutti: «Le croci più pesanti sono quelle senza il Crocifisso. La sofferenza, senza comprenderne il significato profondo, diventa più pesante». E ha ricordato: «Quella sofferenza di Gesù era necessaria. Gesù la prende su di sé perché ognuno, nell’ora della croce, potesse avere un amico. Quella sofferenza è diventata il mistero della redenzione». Infine, una raccomandazione: «Davanti alla sofferenza non bisogna parlare troppo, ma bisogna avere gesti di tenerezza e attenzione».
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