Un ricordo di padre Maurizio Albano, morto lo scorso 19 febbraio a Sarno all’età di 93 anni. Frate minore francescano, ha caratterizzato la sua esistenza nella difesa del diritto alla salute nella città di Sarno e nel servizio agli ammalati
Entrando nel corridoio dei frati del convento di Santa Maria della Foce in Sarno, la seconda camera sulla destra è quella di padre Maurizio Albano. Sulla porta, accanto al suo nome, vi è una scritta: «Io sono per la fraternità».
Un simile programma di vita ha colpito immediatamente la mia attenzione sin da quando, dal 1 settembre del 2022, l’obbedienza mi ha chiamato a Sarno e a succedere al nostro confratello alla cappellania dell’ospedale “Martiri di Villa Malta”.
In quella precisa affermazione possiamo individuare la missione di padre Maurizio come autentico frate francescano e presbitero.
Il suo carattere dolce, ma fermo e deciso, la sua saggezza unita alla grande umiltà, lo ha portato ad essere un punto di riferimento di generazioni di giovani e confessore ricercato anche dai nostri frati.
Ma la sua passione e la sua opera meritoria la dobbiamo individuare nella cura pastorale degli infermi e, di conseguenza, nell’amore per l’ospedale cittadino.
Tra il 5 e il 6 maggio 1998 l’area del comprensorio di Sarno fu colpita da un eccezionale evento piovoso e nell’arco di 72 ore caddero oltre 240/300 millimetri di pioggia.
Tale evento provocò varie frane, una delle quali colpì la frazione Episcopio distruggendo tutto l’abitato. La situazione assunse proporzioni catastrofiche quando di notte un’altra frana travolse la città, invadendo anche l’ospedale Villa Malta e seppellendo sotto il fango due medici, tre infermieri, il portiere e cinque pazienti (tra cui due bambini): i “martiri di Villa Malta”.
Miracolosamente padre Maurizio scampò dalla tragedia perché rientrò in convento poco prima che la frana colpisse l’ospedale. Solo nella città di Sarno le vittime furono 137.
La ricostruzione, il riprendere la vita ordinaria, i vari processi per punire gli eventuali colpevoli sono ancora piaghe aperte. Padre Maurizio, con l’aiuto dei politici dell’epoca, intende però ricostruire l’ospedale, lottando strenuamente contro ogni tentativo avverso. Il nostro confratello non ricusò, insieme al personale ospedaliero, di compiere gesti estremi per richiamare le istituzioni alla necessità di una urgente ricostruzione del presidio ospedaliero.
La tenacia del confratello e dei suoi amici fu premiata perché il 22 dicembre 2005, 17 anni dopo la frana, fu inaugurato, a pochi metri dal casello autostradale di Sarno, il nuovo ospedale “Martiri di Villa Malta”.
Il tributo dato a padre Maurizio durante le sue esequie costituisce il ringraziamento più affettuoso che la comunità civile e religiosa di Sarno potesse offrire a questo umile, vero e santo confratello.
Padre Vincenzo Calabrese
Celebrazioni in suffragio
Domani pomeriggio, alle ore 16.00, una Santa Messa sarà celebrata nella cappella dell’ospedale Martiri di Villa Malta di Sarno. Martedì 21 marzo, alle ore 19.00, la Messa in suffragio sarà celebrata nella chiesa del santuario di Foce a Sarno.
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