Emiddio Damato e Maria Noelia Lagarese Montuori hanno ricevuto un dono che condividono con pochi: sono stati sposati da papa Francesco. Escludendo la celebrazione collettiva alla vigilia del Sinodo sulla famiglia, il 14 settembre 2014, spulciando le cronache degli ultimi dieci anni, oltre alla coppia sarnese si conta solamente un altro matrimonio celebrato dal Pontefice, nel luglio 2018.
Emiddio e Noelia sono il genero e la figlia di un amico di vecchia data del Papa. Giuseppe Lagarese Montuori conosce Francesco da 56 anni, da quando era solo Jorge Mario Bergoglio e non era nemmeno sacerdote. L’amicizia è continuata anche quando José, così lo chiama il Pontefice, educatore nell’Opera di Don Orione, lasciò il Sud America per ritornare in Italia, a Sarno, città di origine dei Lagarese Montuori.
In quasi sei decenni Giuseppe e Giorgio non hanno mai perso i contatti: «Si sono sempre telefonati, papà lo chiamava a casa in Argentina anche quando era vescovo», racconta Noelia. Tutto rischiò di cambiare il 13 marzo 2013, quando dalla Loggia delle Benedizioni il Cardinale protodiacono annunciò il nome del nuovo Vescovo di Roma. Dopo le dimissioni di Benedetto XVI, l’amico di sempre era stato eletto successore di Pietro.
Sono cambiati i ruoli, non il legame tra i due. Dopo poche settimane, Francesco telefona a Giuseppe. La notizia fece il giro di tutti i giornali. In quel periodo le chiamate del Santo Padre creavano scalpore, erano inedite, poi Francesco ha abituato a questi e a molti altri gesti innovativi nella loro semplicità.
Il primo incontro
Il primo di agosto del 2014 la famiglia residente a Lavorate di Sarno è invitata in Vaticano: «Un’udienza di quasi tre ore. Gli portammo una serie di regali, tra cui il libro “Terre di Lavorate” – racconta Emiddio – e lui, quasi per ricambiare, salì un momento in camera e poi discese portandoci dei dolciumi argentini, volle fare dei pensierini a tutta la famiglia».
È in quella occasione che Noelia si fa forza e chiede: «Santità, ci vorrebbe sposare?». La coppia ha già Mario, il primogenito aveva un anno e ora ne ha 10 anni, quasi temono la risposta del Papa. «Ma lui ci disarma e ci chiede: “Vi amate?”. Rispondemmo di sì. Disse che quello era l’essenziale e che ci avrebbe sposato. Ci chiese la data, gli dicemmo che sarebbe andato bene qualsiasi giorno».
Il tempo passava ed ogni volta che Francesco sentiva Josè ripeteva: «Non mi sono dimenticato di tua figlia». Glielo fece riferire anche da un amico comune, un sacerdote argentino, padre Miguel Cacciutto.
Le nozze
«Era il mese di agosto del 2017, eravamo in vacanza. Il Papa telefonò e chiese se ci andava bene il 15 settembre. Non ci pensammo nemmeno un secondo – raccontano Emiddio e Noelia –, dicemmo sì».
In meno di un mese comprarono i vestiti e insieme ad una ventina di familiari, più i sacerdoti don Salvatore e don Antonio Agovino, si presentarono a Santa Marta.
«Solitamente si organizzano fiori, fotografi, libretti. Tutto è frenetico. Andai solo con un bouquet di orchidee bianche – ricorda la sposa – e con mia sorpresa ne trovai alcune uguali ad adornare l’altare. Era tutto pronto».
«È stata una cerimonia intima e luminosa – i coniugi ribadiscono spesso quest’ultimo aggettivo per rimarcare il clima che si respirava a Santa Marta –, gli unici esterni erano i fotografi incaricati dal Papa ed il parroco di Sant’Anna (la parrocchia del Vaticano, ndr)». Il certificato di nozze è stato registrato tra le Mura leonine e reca in calce l’illustre firma.
Quando ricordano l’omelia, rimarcano le parole del Santo Padre: «Ci disse: “Litigate, lanciatevi anche i piatti, ma la sera chiedetevi perdono e fate pace. Così il giorno dopo non c’è quella guerra fredda del rancore”. Quando te lo dice il Papa in persona è una responsabilità in più».
Nell’omelia disse anche: «L’amore è sacrificio: sacrificio per far crescere i figli, portarli avanti, arrivare la sera stanchi. Ma essere roccia è pensare sempre l’uno all’altro e poi ai figli. La sabbia, invece, è l’egoismo: ognuno pensa a sé».
Il Papa volle donare le foto e il video della cerimonia: «Ha detto che le immagini le ha scelte lui. Ha regalato un Rosario a tutti i presenti. Il matrimonio non si dimentica mai, ma ancora di più», dicono tuttora emozionati Emiddio e Noelia.
Alle fotografie è legato un aneddoto divertente: «Il giorno dopo – rammenta lo sposo – chiamai il servizio fotografico vaticano per richiedere le immagini, dall’altro capo del telefono non mi credettero. Poi fui richiamato». Due giorni dopo la celebrazione, Francesco telefonò all’amico José e si fece anche passare gli sposi per chiedergli come stavano: «Un’attenzione straordinaria».
A quella Messa, custodita nel grembo della mamma, c’era anche la secondogenita Maria Francesca. Oggi ha cinque anni: «Il Papa non l’ha mai incontrata, anche se è già stata una grazia ricevere la sua benedizione quando lei era nel pancione, ma mi piacerebbe presentargliela».
In questo anno speciale, decimo del pontificato, la famiglia Damato continua ad abbracciare, anche se a distanza, il Santo Padre e insieme, tutti e quattro, gli assicurano: «Preghiamo per lui, come ci ha chiesto di fare il giorno del nostro matrimonio».
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