Due film statunitensi ambientati negli anni Ottanta

“Empire of Light” e “Armageddon Time – Il tempo dell’apocalisse”, sono i film consigliati da Donato D’Elia nella rubrica “In Sala”
Foto di Igor Ovsyannykov da Pixabay

Due produzioni molto simili tra loro, entrambe statunitensi e ambientate negli anni Ottanta anche se una in coproduzione con la Gran Bretagna (e diretta da un regista inglese).

Alla crisi della sala cinematografica come luogo sociale, artistico ed esperienziale, specie dopo l’anno e mezzo abbondante di chiusure e aperture a singhiozzo per la pandemia, si cerca di porre rimedio in ogni modo; quello che molti grandi cineasti della contemporaneità stanno cercando di fare è mettere in scena il proprio vissuto adolescenziale o comunque eventi del passato, collegandoli alla magia della visione su grande schermo e al fascino particolare della narrazione per immagini. 

È in sala “Empire of Light” di Sam Mendes, ambientato all’inizio degli anni Ottanta e che orchestra il racconto attorno ad un cinema, il maestoso Empire in via di decadimento, simbolo e metafora dello stesso impero britannico, che dopo la decolonizzazione e con l’inizio dell’era Thatcher avrebbe vissuto momenti di grande difficoltà.

Una storia d’amore tra esseri umani con una magnifica ossessione, la passione per quel fascio di luce che proietta sogni, vite, esperienze di altri, che permette di vivere mille vite al di là della propria e di viaggiare per il pianeta senza muoversi dalla poltrona. Grandi attori britannici come Olivia Colman, Colin Firth e Toby Jones indossano i loro personaggi alla perfezione.

Nello stesso periodo, il 1981, è ambientato anche “Armageddon Time – Il tempo dell’apocalisse” di James Gray, uscito il 23 marzo.

La paura dell’atomica e della guerra fredda, l’infanzia romanzata del regista, i naturali collegamenti con l’oggi che queste paure possono suscitare. E che il grande cinema serve (anche) ad esorcizzare.

Anche qui, un grande vecchio come Anthony Hopkins regala un’interpretazione che vale quasi da sola il prezzo del biglietto. Il film ci mette di fronte al tradimento dell’american dream, nel nido del capitalismo cannibale, la casa dei divoratori di sogni.

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